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Strage di Corinaldo, ultime notizie

Corinaldo, tutti i precedenti dello spray al peperoncino ai concerti, inutile prendersela con Sfera

Dare addosso alla musica e a Sfera Ebbasta, come se dovessimo soddisfare un bisogno di trovare il colpevole, fare sociologia da due soldi. Questa sera sono morte delle persone, ma il problema andrebbe cercato nella sicurezza e non nella musica o in artisti che c’entrano poco con quelli che paiono essere azioni che mirano al furto.
A cura di Francesco Raiola
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Soccorritori a Corialdo (LaPresse)
Soccorritori a Corialdo (LaPresse)
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La tragedia avvenuta prima del concerto di Sfera Ebbasta alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona è ancora calda, ma già si susseguono analisi sociologiche da due soldi e commenti indignati su trap e quelli, sempre buoni a posteriori, sulla sicurezza. Sfera Ebbasta e la trap poco c'entrano con questa tragedia che ha visto la morte di sei persone e il ferimento di una decina di persone. Una serata di festa che avrebbe dovuto unire migliaia di persone e invece si è tramutata in tragedia per colpa di uno spray al peperoncino, lo stesso che ha colpito in altre situazioni simili, ma anche in eventi più ampi, come la sera del 3 giugno del 2017, durante la proiezione di Juventus-Real Madrid, partita valida per la Champions League, quando in Piazza San Carlo a Torino avvenne la stessa cosa, generando un caos che provocò la morte di una donna e diversi feriti.

Tutti i precedenti di spray al peperoncino

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Non c'entra molto il cantante, in queste occasioni, ma l'occasione in sé, appunto, ovvero un gruppo folto di persone, distratte dalla musica e facili da derubare e infatti le cronache del passato parlano spesso di spray al peperoncino usato durante queste occasioni a cui sono seguiti dei furti. Successe, ad esempio, al concerto di David Guetta a Padova dello scorso aprile, come riportava PadovaOggi, ma anche un altro concerto di Sfera aveva avuto le stesse dinamiche: lo scorso settembre, infatti, c'erano stati momenti di panico a Mondovì, nel cuneese, e sono vari i precedenti. C'è stato un concerto di Ghali, nel 2017 quando lo spray costrinse un ragazzo ad andare in ospedale, poche settimane dopo fu ancora un concerto di Sfera a essere colpito, poi nel marzo del 2018 toccò al concerto del rapper Gué Pequeno, mentre poche settimane fa furono i fan di Achille Lauro a pagare scotto. "Erano decine i rapinatori che ormai da mesi colpivano in città creando il panico con lo spray urticante al peperoncino" scrisse il Corriere della Sera subito dopo i fatti di Piazza San Carlo, confermando che c'era una strategia dietro l'utilizzo dello spray.

I commenti ai post di Sfera e il silenzio necessario

Anche per questo sono incomprensibili i commenti che hanno seguito la tragedia e che hanno riempito i post del cantante su Instagram. In tanti chiedevano a Sfera di pronunciarsi, altri confondevano vecchie stories come se fossero state pubblicate dopo la tragedia. Sfera è uscito da poco con un comunicato di cordoglio e annullamento appuntamenti, il tempo di riflettere, di capire quello che era successo, anche di organizzare una giusta comunicazione per non incappare in errori. A volte chiediamo attimi di pausa prima di parlare, ma quando qualcuno se li prende non va bene. Questa tragedia ha coinvolto famiglie intere che oggi si ritrovano a dover fronteggiare delle perdite, sarebbe bene che tutti, politici compresi, sempre sul pezzo quando si tratta di parlare di cose che conoscono poco, si prendano qualche istante in più. Il tempo è importante, aiuta a non prendere cantonate e a volte anche il silenzio non sarebbe sbagliato.

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