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Conchita Wurst presenterà l’Eurovision Song Contest 2015

Vincitrice dello scorso anno, è stata scelta dall’Austria, che ospiterà la kermesse, per presentare l’edizione 2015 del contest. Lo slogan è all’insegna di un abbraccio tra le diversità: “Building bridges”.
A cura di Andrea Parrella
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Con la sua vittoria nel 2014, dove trionfò alla manifestazione canora con la canzone Like a phoenix, Conchita Wurst segnò un periodo di lunghe polemiche, per le quali non c'è bisogno di trovare un perché. A parlare erano il suo aspetto, i messaggi che con sé questo portava, le polemiche che ne accompagnarono la partecipazione e, successivamente, il trionfo simbolico ed effettivo conseguito all'Eurovision Song contest. Un successo che ha portato la cantante, nei mesi seguenti, a potersi esibire in luoghi significativi come il Parlamento europeo, oltre ad avere un colloquio con il segretario generale delle nazioni unite Ban Ki-Moon.

Per questi motivi, e non solo, anche il 2015 vedrà Conchita Wurst come un personaggio protagonista: sarà infatti lei a presentare l'edizione organizzata dall'Austria, la sua nazione, dell'Eurovision Song Contest. Come da tradizione infatti, la nazione vincitrice dell'edizione è deputata ad ospitare quella dell'anno seguente. Il compito di interagire con i cantanti in attesa dei verdetti dei giudizi del pubblico da casa sarà affidato proprio a Conchita Wurst, che farà dunque gli onori di casa con lo scettro in bacheca dell'anno precedente.

Proprio nel segno della sua persona e della sua figura pubblica è stato ideato lo slogan che contrassegnerà l'edizione 2015 dell'Eurovisione, ovvero Building Bridges, un chiaro motto finalizzato ad un avvicinamento tra le diversità, un collegamento che permetta alle diversità stessa di essere meno distanti, senza negarsi l'un l'altra. Insomma, Conchita Wurst è divenuta un vessillo importante per la lotta alla discriminazione, dopo essere stata accolta con pareri discordanti lo scorso anno, tra ovazioni provenienti da un lato, atte a scontrarsi con le critiche di un mondo ancora non predisposto ad accettare una persona vestita e acconciata da donna, con tanto di barba.

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