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Concerto gratuito di Salmo per incendi in Sardegna: “Vaccinatevi”, ma in centinaia senza mascherine

Concerto gratuito di Salmo a Olbia nella serata del 13 agosto. Un raduno organizzato solo tramite un fitto tam tam sui social per aiutare, tramite raccolta fondi, le famiglie delle zone sarde devastate dagli incendi. Il risultato però sono state le centinaia di ragazzi senza distanziamento né mascherine si sono riversati sotto la ruota panoramica dove il cantante si è esibito: “Caro Stato, la musica, la cultura e l’arte in Italia sono importanti tanto quanto lo sport”.
A cura di Redazione Music
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Si è sviluppato con un tam tam sui social il concerto gratuito di Salmo a Olbia, organizzato per una raccolta fondi a scopo benefico per sostenere la piaga degli incendi in Sardegna. Famiglie di agricoltori e allevatori del Montiferru allo sbando, senza possibilità di lavorare, in un'economia già resa precaria dalla situazione Covid, hanno spinto il noto cantante ad adunare centinaia di ragazzi sotto una gigantesca ruota panoramica per un mini live da 40 minuti nei pressi del Molo Brin. Prima di questo, la donazione di 10.000 piante di ulivo e l'appello a sostenere la regione in fiamme.

Il mini live senza distanziamento né mascherine

Appena salito sul palco, dopo i saluti, Salmo ha voluto leggere una lettera allo Stato, spiegando le ragioni che lo avevano spinto a scendere in piazza. Appello pro vaccini e lodevole sensibilizzazione per un ritorno alla normalità, nonostante il tutto si sia tradotto in un affollamento senza controlli, con centinaia di ragazzi accalcati e senza mascherine.

Disparità tra musica e sport, la denuncia di Salmo

Il punto centrale dell'intervento è stato mettere in evidenza la disparità di trattamento subita dai lavoratori dello spettacolo, costretti ancora oggi a fare i conti con una realtà fatta di regole e restrizioni, mentre, a suo parere, vengono costantemente chiusi gli occhi sul mondo dello sport e sui festeggiamenti derivati dalle vittorie della Nazionale di calcio:

Caro Signor Stato,

Vorrei ricordarle che quasi tutti i settori lavorativi in Italia sono ripartiti. L’unico settore dimenticato da Dio e dallo Stato è quello dell’arte e dello spettacolo. Non possiamo andare al cinema né a teatro, anche se diciamoci la verità nemmeno prima ci andavamo, che poi quello è Netflix ma è un altro discorso. Non possiamo andare a vedere una mostra d’arte e soprattutto non possiamo fare i concerti, che sinceramente è quello che mi interessa più di tutto. Ci hanno detto di fare i live con poche persone, tutti distanziati e seduti…Signor Stato, noi non ci vogliamo stare seduti, noi vogliamo alzarci, saltare, quindi la musica la cultura e l’arte in Italia sono importanti tanto quanto lo sport, ma nel resto del mondo fanno concerti con 100mila persone e qua no. Sono tutti vaccinati, mi dirai tu, e c’hai ragione. Ma come facciamo a far capire che l’unico modo per tornare alla normalità è vaccinarsi?

L'appello pro vaccini: "Unico modo per tornare alla normalità"

Abbiamo paura che nel vaccino ci siano dei microchip per controllarci ma in realtà siamo già controllati: dai cellulari, per esempio. Abbiamo paura che nel vaccino ci sia veleno per topi, però ogni fine settimana ci beviamo anche l’acqua delle mozzarelle e ci buttiamo in corpo sostanze che boh, chi lo sa! Allora sign. Stato, pare che in questo Paese l’unico modo per tornare alla normalità sia festeggiare la nazionale di Calcio, giusto? Allora ok, noi ci siamo, facciamoci questa fottutissima partita da 90 minuti.

La partita in questione era quella che iniziava con la base di 90 minuti, il brano che ha aperto agli applausi dei fan e a una carrellata di hit per chiudere il mini live di Olbia.

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