Come sta Mark Hoppus dei Blink 182: “Questa settimana si deciderà se vivrò o morirò”
Mark Hoppus dei Blink 182 si sottoporrà questa settimana a un test fondamentale per capire a che punto è il cancro che gli è stato diagnosticato qualche mese fa. Il fondatore dei Blink 182, infatti, aveva annunciato qualche giorno fa di essere in cura per un cancro: "Negli ultimi tre mesi sono stato sottoposto a chemioterapia per un tumore. Ho il cancro. Fa schifo e ho paura, e allo stesso tempo ho la fortuna di avere dottori incredibili, famiglia e amici che mi aiutano a superarlo", come aveva scritto sui social, spiegando di avere "ancora mesi di terapia davanti a me, ma sto cercando di rimanere fiducioso e positivo".
Settimana decisiva per la salute di Mark Hoppus
Pochi giorni fa, però, era intervenuto direttamente su Twitter per annunciare ai suoi fan che questa settimana sarebbe stata cruciale per capire a che punto fossero le cure, parlando di giorni cruciali per sapere se potrà vivere o meno. : "Mi scuso se sto condividendo troppo, ma è così surreale pensare che questa settimana farò un test che potrebbe benissimo determinare se vivrò o morirò. Grazie a tutti per i pensieri positivi e l'incoraggiamento. Ho letto tutte le vostre risposte e significa il mondo per me. Grazie. Mani giunte vado".
Prendere il cancro a calci
Un tweet doloroso a cui ne aveva comunque aggiunto un altro più battagliero, postando i risultati di un esame che mostravano la massa tumorale: "Lo sconfiggerò attraverso la chemioterapia o attraverso i trapianti di midollo osseo, ma in entrambi i casi sono determinato a prendere a calci il culo del cancro direttamente nelle palle. Amore a tutti voi. Diamoci da fare". Qualche giorno dopo, poi, su Instagram aveva postato una foto di un cactus a cui era spuntata una nuova fioritura: "Sulla punta della sezione non mutata c'è questa nuova crescita che pensavo potesse essere un fiore, ma ora ha delle punte che ne escono. È una crescita normale? Un'ulteriore mutazione? Un fiore? Ho messo insieme un piccolo giardino del cancro nel cortile con varietà mutate perché mi sento connesso a loro attraverso la mutazione delle mie stesse cellule. Mi siedo qui la mattina con loro, bevo il mio caffè, e diciamo ‘beh, è strano…'".