68 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Com’è Innocente di Baby Gang, la guida alle canzoni: la redenzione e la paura del buio

Baby Gang ha pubblicato lo scorso 26 maggio il suo secondo album Innocente. Qui la guida alle canzoni.
A cura di Vincenzo Nasto
68 CONDIVISIONI
Baby Gang
Baby Gang

Lo scorso 26 aprile Baby Gang, nome d'arte di Zaccaria Mouhib, ha pubblicato il suo secondo progetto ufficiale, a due anni di distanza dall'esordio discografico con Delinquente: si tratta di Innocente. Un progetto che arriva a un mese dall'uscita dall'istituto detentivo di Monza, dove scontava parte di una condanna a 4 anni e 10 mesi per i fatti accaduti a Milano nella notte tra il 2 e il 3 luglio dell’anno scorso. Innocente viene infatti concepito come un disco di redenzione, lontano dalla rabbia di Delinquente, anche nella sua produzione: infatti l'album viene registrato durante la sua permanenza nella comunità terapeutica dove Zaccaria Mouhib sta scontando i domiciliari. 14 tracce, 40 minuti di musica e otto featuring, di cui due internazionali: da una parte Guè, Emis Killa, Rondodasosa, Baby K, Ghali e Lazza, dall'altra il rapper francese Lacrim e la nuova stella albanese Elai.

Innocente e l'evoluzione musicale

Alla produzione di Innocente hanno lavorato alcuni dei nomi più grandi della scena, dai 2nd Roof a Drillionaire, senza dimenticare FT Kings, Arena Ettore, ma soprattutto il curatore artistico del progetto Bobo. Sulla copertina, si può leggere già uno dei tratti distintivi del disco, il rapporto con il suo passato: infatti appare una foto scattata durante la sua permanenza in una comunità a Torino. Sembra quasi non essersi smossa da quel momento la linea della vita di Baby Gang, che invece nove anni dopo, sembra concepire una visione diversa, anche grazie al valore della musica nella sua crescita. È questo il cambio di passo registrato tra Innocente e il suo predecessore Delinquente: un immaginario musicale che non si lega solo al sound francese e Arab, ma spazia trasversalmente in più confini. La contaminazione musicale diventa però una lente di ingrandimento su una narrativa che non ha sviluppato in ampiezza le sue immagini: uno dei nei del disco potrebbe essere questo, anche se è difficile non evidenziare la potenza e la cruda violenza di alcune scene che vengono raccontate.

La guida alle canzoni del nuovo album di Baby Gang

Andiamo a scoprire quindi, com'è stato il viaggio di Baby Gang nel nuovo progetto. Qui la guida alle canzoni di Innocente.

  • Cella 4: Brano prodotto dai 2nd Roof. Arrivati al quarto episodio della serie, Baby Gang affida a Morgan Freeman l'introduzione del disco e il suo passo nel film Le Ali della libertà: "Che cosa volete sapere? Che mi dispiace per quello che ho fatto? Eh, certo. Non passa un solo giorno senza che io provi rimorso; non perché sono qui dentro o perché voi pensate che dovrei. Riabilitato, non significa niente. Perché a dirla, la verità, non me ne frega un cazzo". Come nella scrittura successiva del brano, ma in generale dell'intero progetto, Baby Gang mette una lente d'ingrandimento sull'aspetto riabilitativo del carcere, come quando canta nel ritornello: "Non passo in radio, ma passeggio all'aria, in un penitenziario, casa circondaria', chiuso dentro un bagno, fumo dry e maria".
  • Napoletano: Brano prodotto dai 2nd Roof. Il singolo boom-bap tende a enfatizzare il flow monocorde di Baby Gang, che in una riproposizione di seconda generazione di Matteo Garrone e del suo Gomorra, racconta anche il suo rapporto con il dialetto campano. Le storie, come racconta la copertina dell'album, sembrano venire dai suoi anni pre-adolescenziali: "Tu impari, io imparo, a dodici anni ho imparato nu cazzo, basta guardare la mia faccia, non quello che fa". Sono presenti due passi del brano che potrebbero essere un richiamo ad alcune delle sotto-storie del rap italiano: da una parte il più famoso legame con Simba La Rue, citato in "Sto in mezzo à ville, la rue la vrai, quel che dico lo fa". Dall'altro lato, il richiamo al Makatussin, lo sciroppo rosa entrato a far parte dell'immaginario rap nel 2016, sembra indirizzato a Taxi B e agli ex componenti della Fsk Satellite. Tra Taxi B e Baby Gang sembrano esserci dei trascorsi, come ha raccontato l'ex partner del rapper lucano, la creator Fishball, in alcune storie Instagram durante la loro separazione.
  • Que lo ke: Brano prodotto da Bobo. Si tratta dell'episodio latin del disco, la prima traccia di Bobo, che ha curato l'intero progetto. Due particolarità nel brano: la prima rappresentata da una melodia accattivante, che potrebbe aver preso ispirazione da un brano che nel 2021 ha raccolto oltre 21 milioni di visualizzazioni. Stiamo parlando di Non fare così di Capo Plaza, di cui ricorda il sound. Dall'altro lato, per il pubblico e gli addetti ai lavori che hanno pubblicamente attaccato la qualità tecnica, sia negli incastri che nei vocaboli, della scrittura di Baby Gang, arriva una prima risposta: "Vivo con le pare, pare, li sento bussare-sare. Mi dicono non sai rappare, sì, lo so, io so raccontare. Ciò che vivo io, che vivi tu, viviamo in mezzo alla misère, più di vent'anni che son quaggiù".
  • Tony Montana: Brano prodotto da Bobo. Si tratta di una delle collaborazioni più interessanti del disco, che arriva dopo alcuni endorsement di Guè nei suoi confronti. E se non vogliamo restare alla più recente storia su Instagram in cui il rapper milanese ha incoronato il giovane rappresentante di Lecco come uno dei "migliori rapper italiani", basta fare un passo indietro all'uscita di MadrePerla. Nel disco infatti, è presente il singolo Free in collaborazione con Marracash e Rkomi, dove Guè canta: "I moralisti fanno strisce, sì, sono così scemi
    che postano di Black Lives Matter, ma in realtà odiano i neri, dovete far suonare Baby (Free Baby)". È forse qui che si nota la distanza maggiore, almeno melodicamente, nei confronti delle altre collaborazioni nel disco: sulla traccia infatti, Guè riesce a distribuire un campo di immagini molto più definite e accattivanti dell'autore del progetto.
  • Gustavo: Brano prodotto da Ft Kings. Prima collaborazione internazionale del progetto che arriva con Lacrim, con cui Baby Gang ha già collaborato in Gennaro e Ciro. La produzione, che strizza l'occhio alla scena marsigliese, non da nuovi riferimenti testuali rispetto al passato, se non nel racconto del paese natale di Baby Gang. Infatti, all'inizio della prima strofa, Baby Gang canta: "Se entravano le armi in Marocco, ora i maranza erano a fare zanga-zanga, faccia a faccia a Baghdad. Chiedilo pure al Gheddaffi, fra', la nostra razza". Come ha raccontato nell'intervista a Rolling Stone, l'autore di Lecco confessa la durezza del posto in cui è cresciuto: "Vengo delle favelas di Casablanca, il mio posto si chiama Colombia. Nel brano è di quel posto che parlo, dove fanno scoppiare le bombole per cucinare anche solo per festeggiare una partita di calcio".
  • Barrio: Brano prodotto da Bobo. La traccia dembow del disco potrebbe essere una delle rivelazioni più interessanti del nuovo progetto di Baby Gang. Dopo la tag di Bobo che riproduce uno dei video più virali del 2021 in cui un bambino napoletano dice "Dobbiamo fare le tarantelle? E facciamole le tarantelle", indicando l'arrivo di uno scontro, Baby Gang si lascia andare a un ritornello tra i più radiofonici del disco: " T-Top boy, bad boy, my friеnd, my G, giro a London, New York City. A-America, A-America. t-top boy, bad boy, my friend, my G, giro a London, New York City, A-America, A-America".
  • Come Mai: Brano prodotto da Bobo. Se con Guè c'era stato l'avvicendamento nel racconto parafrasato di Scarface e del suo protagonista Tony Montana, Come mai con Emis Killa è il richiamo alla detenzione, ai suoi anni all'interno del Beccaria. Se nella prima strofa Baby Gang quasi traduce in immagini il suo primo arrivo in carcere, nella seconda descrive il suo rapporto con la violenza e il bullismo, cantando: "Da bimbo ero un bullo ma con delle regole, tipo che bullizzavo chi bullizzava il più debole, tipo che utilizzavo la mia legge e le mie regole, a scuola manco ci andavo, ci andavo per correggere". Più riflessivo il percorso di Emis Killa che sottolinea le carenze riabilitative del carcere quando canta: "Il sistema non corregge, castiga gli esuberanti (Ah), con modus operandi, sistemi ormai superati (Già). Dove l'istituzione (Eh) si mangia le parole (Eh) e se non la capisci, sembri pure tu il coglione". Uno dei momenti più toccanti del brano viene rappresentato quando Emis Killa canta: "Per questo ho scritto a Baby, per questo scrivo a Tia, la mia libertà sia sua, la sua condanna un po' mia, fottuta nostalgia spietata ormai andata".
  • Mama Africa: Brano prodotto da Bobo. Musicalmente uno degli episodi più interessanti del disco, con Bobo che propone un binario afro-trap ai due più promettenti artisti della nuova generazione rap italiana. Quasi sembra stonare inizialmente il distacco tra le strofe dei due artisti, con Rondodasosa che si affida a un massiccio utilizzo dell'autotune, sconvolgendo i piani low-profile del singolo: ma questo è il nuovo Rondodasosa, quello di Fashion Nova nel suo album Trenches Baby.
  • Amigo: Brano prodotto da Bobo. Arriva la seconda collaborazione internazionale con il giovane producer e rapper albanese classe '99 Elai. E se la quota trap-Arab non avesse già riempito la discografia del rapper di CasaBlanca, Amigo potrebbe essere un buon tentativo, anche legato alla presenza del giovane rapper.
  • Freestyle 2: Brano prodotto da Bobo. Liricamente una delle tracce più intime e più descrittive di Innocente. Nel brano vengono toccati punti focali della sua narrazione, come l'ingresso in comunità e in carcere in "Saluto San Vittore, saluto il Beccaria, la prima volta ero un minore in infermeria, mi ha visto in faccia il dottore, ha detto Zaccaria qua c'è più di una lesione, son caduto, khoya. Non faccio mai la spia anche se polizia". Ma l'apice si raggiunge quando racconta delle seconde generazioni, che hanno catturato il mercato discografico italiano: "Sono tutti a litigare per il posto, seconda generazione ve l'ha messa in quel posto e la terza generazione, il capo sarò io, a posto". Una chicca per gli amanti dei beef è lo scontro musicale con Moreno, il rapper genovese che viene citato: "Mo-Mo-Moriremo come i dischi di Moreno, solo che noi pagheremo i peccati in cimitero". Sono passati solo pochi giorni e Moreno sul suo profilo Instagram ha fatto apparire un freestyle in cui attacca il rapper marocchino: ne avevamo veramente bisogno?
  • Pussy: Brano prodotto da Bobo. Teletrasportati musicalmente nel suono del primo Ghali, quello di Marijuana e Dende, Baby Gang riflette sul suo futuro, cercando di ribaltare il sistema che lo vedeva tra gli ultimi. Canta "moriro rich come Mbappè" anche se non sembra questo il lato successivo del suo racconto, che, come poche volte è successo nella sua discografia, cerca di rappresentare anche alcuni sentimenti umani come la timidezza e la fragilità dell'essere umano. La fuga con il proprio partner diventa il tentativo anche di mettersi dietro le spalle le paure di essere "fragile, facile da spezzare, cambia pagine, che sono ancora sotto indagine. Baby, son pieno di pagine, pagine, pagine, mi voglion dentro, è probabile".
  • Reggaeton: Brano prodotto da Bobo. La cassa dritta e la collaborazione di Baby K sembrano due degli elementi più distanti dall'anima musicale di Baby Gang che si lancia in un improvvido tentativo per l'estate con Raggaeton. Non sembra essere ancora nelle sue corde, o almeno la distanza netta nell'adattarsi alla musicalità della traccia di Baby K, lo fa quasi scomparire dal brano.
  • Tiffany: Brano prodotto da Bobo. Una delle tracce più romantiche del disco si raggiunge nella collaborazione con Ghali, dove Baby Gang ammette gli errori del passato e la causa: e se la violenza ha riempito i suoi anni anche a causa di abusi di psicofarmaci, come ha raccontato nell'intervista a Rolling Stone, lo spartito sembra diverso quando racconta, come nel brano Pussy, la voglia di scappare all'estero con la propria partner. Nel brano, Ghali riporta l'attenzione anche sul trattamento che il governo ha nei confronti degli italiani di seconda generazione, come quando canta: "Dicono farà freddo quest'inverno, dicono sarà peggio ‘sto governo, amici persi per strada, notti in cella, ma c'est pas grave".
  • Restare: Brano prodotto da Drillionaire. Se dovessimo indicare una traccia di sicuro successo, Restare in collaborazione con Lazza resta una delle perle dell'album. Outro del disco, la visione più intima e fragile dei due rapper, la tela che racconta il ribaltamento della propria vita attraverso la musica: Restare rappresenta una delle testimonianze del dolore più forte vissuto dai due artisti. Tra le persone lasciate indietro e "quella sete che,  senza un'alternativa, avrei bevuto le pozzanghere". È la descrizione della mancanza e di ciò che poi la musica ha regalato, un aspetto lontano dalla pace personale, forse la possibilità per Baby Gang di sistemare la propria famiglia.
68 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views