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Come ascoltiamo la musica: nella prima metà del 2018 lo streaming vale il 51% del mercato

Il mercato discografico italiano cresce e in questa prima metà del 2018 ha visto un incremento del 3.7% con lo streaming che fa la parte del leone. Il settore, infatti, occupa ormai il 51% di tutto il mercato, crescendo del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e trainando tutto il settore digitale.
A cura di Francesco Raiola
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Quanto lo streaming sia un fattore sempre più importante, se non vogliamo dire decisivo, all'interno dell'industria musicale italiana e non solo emerge ancora di più dall'uscita dei dati di Deloitte per FIMI, Federazione Industria Musicale Italiana che danno un'idea su quale sia lo stato della discografia nazionale, che conferma, tra l'altro, come il digitale sia sempre più centrale per quanto riguarda un mercato, quello italiano, appunto, che dall'inizio dell'anno è cresciuto del 3,7%. Non è una sorpresa per chi segue i dati di questi ultimi anni, visto che da tempo il digitale e il settore che cresce di più con lo streaming a fare la parte del leone, con crescite di oltre il 100% anno su anno e che in questi primi sei mesi del 2018 è diventato dominatore in assoluto.

Streaming principale fonte di ricavi

Nel comunicato stampa reso noto dalla FIMI, infatti, si legge che "nei primi sei mesi dell’anno lo streaming è diventato la principale fonte di ricavi superando CD e download e rappresenta oggi, da solo, il 51% di tutto il mercato (nel 2017 era il 44%). Secondo GfK, nel primo semestre del 2018 gli stream sulle piattaforme audio sono stati oltre 11 miliardi (in tutto il 2017 erano stati poco più di 14 miliardi). Complessivamente, tra streaming audio, video e download, il segmento digitale in Italia copre il 60% del fatturato dell’industria. In discesa il CD (-8,18%), che oggi rappresenta circa il 31% del mercato, mentre cresce il segmento del vinile dell’11,12%. In forte espansione i ricavi dagli abbonamenti premium (+25%) e il video streaming (+42,3%)".

Predominio del repertorio italiano

A proposito di numeri, nella nota stampa si sottolinea come il repertorio italiano mantenga una posizione di dominio rappresentando il 55% del mercato, una delle percentuali di repertorio locale più alte al mondo. In questi ultimi anni lo streaming è il segmento su cui maggiormente puntano artisti ed etichette, che pure hanno cercato con massicci in store di rifocillare anche il mercato del fisico, con i cd che hanno trovato un po' di luce negli anni scorsi. Ma è lo streaming attorno a cui gira il marketing dell'industria musicale nonché la fruizione della musica: è lì che si gioca una buona fetta della possibilità di arrivare a un pubblico ampio.

L'importanza delle playlist

Oggi come oggi uno degli obiettivi principali degli artisti è riuscire a essere inseriti in una delle playlist di Spotify, al momento la principale piattaforma di streaming. Riuscire a entrare in quelle più popolari aiuta un singolo ad avere una spinta maggiore e una visibilità in grado di creare un circolo virtuoso dal momento che da qualche anno la classifica ufficiale FIMi dei singoli conta anche glie stream e dal 2017 il conteggio stream vale anche per quello generale degli album, anche se dal 2018 valgono solo quelli derivati dall'abbonamento.

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