Clementino sogna Sanremo: “Ho già un brano a sfondo sociale pronto”
Clementino è senza ombra di dubbio uno dei più talentuosi esponenti della scena rap campana, oltre che nazionale, dei tempi recenti. In una intervista rilasciata in questi giorni a Blogo, ha rivelato una chiara intenzione di vedere la sua musica pienamente amalgamata al pop, la consapevolezza che il rap abbia di fatto superato la cortina di ferro che lo teneva relegato al ruolodi genere minore. E qual è, in fondo, la maggiore espressione di popolarità in Italia, se non il Festival di Sanremo? Clementino non ha infatti negato la sua intenzione, sarebbe meglio dire aspirazione, a partecipare alla prossima edizione: "Il mio sogno è quello di vedere i The Rivati (il gruppo di suo fratello Paolo) fra le Nuove Proposte ed io fra i Campioni. Ho già pronto un brano a sfondo sociale". L'intervistatore fa attentamente notare che il vincitore di Sanremo, dalla prossima edizione, prenderà parte in autmoatico all'Eurovision Song Contest e allora è opportuno chiedere a Clementino se ritenga il rap nostrano pronto per l'uso a livello internazionale:
Secondo me sì. Il rap non si impara in un anno. Ci vuole una lunga gavetta fatta di battle di freestyle, improvvisazione, esperienza. Ora che il rap sta sfondando, tocca a noi veterani educare il pubblico a quello che deve essere il vero rap. Un rapper italiano, o meglio napoletano, potrebbe interessare il pubblico europeo. Ma pensiamo prima a superare le selezioni di Sanremo, cerchiamo di non correre
Forse si spiega in questo modo la decisione di Clementino e suo fratello di partecipare all'Adveture Game Pechino Express, dove i due stanno riscuotendo un grande successo di pubblico. La scelta, il rapper la spiega in maniera molto onesta e semplice: "E' stata una bellissima esperienza. Io e mio fratello abbiamo voluto partecipare ad un ‘non-reality senza spazzatura': non bisognava ballare o cantare davanti a dei giudici né farsi giudicare dal pubblico tramite il televoto, ma dovevamo soltanto correre per arrivare al traguardo e visitare nazioni con usi e costumi diversi dalle nostre". E specifica anche quali saranno i ricordi di questa esperienza memorabile:
Io e Paolo viaggiamo insieme da una vita ma sicuramente non avevamo mai fatto un trekking per tre ore con delle anguille. Oltre alle situazioni più scherzose e divertenti, abbiamo condiviso tante altre esperienze spirituali che ci hanno fatto capire quanto sia diverso il loro stile di vita rispetto al nostro. Lì si vive bene, hanno più sorriso di noi