Clementino: “Il mio sogno è presentare il Festival di Sanremo o co-condurre come Fiorello”
Clementino è impegnato in questi giorni con la preparazione del tour estivo e con alcune ospitate come quelle in Piazza del Plebiscito da Gigi D'Alessio e nelle feste del Napoli per i festeggiamenti dello scudetto. Proprio lui che pochi mesi fa è diventato involontariamente una delle voci di questo traguardo, grazie a "Guardando la luna (Napoli rmx)", la canzone che era nata come la versione italiana del successo mondiale di Bizarrap e Quevedo e poi è stata fatta propria dai tifosi della squadra di Spalletti e da mesi, ormai, risuona allo stadio durante le partite. A Fanpage.it il rapper, pronto a uscire con House Boat, canzone con Speaker Cenzou che rende omaggio ai 50 anni del rap, spiega come nasce e soprattutto come abbia avuto il beneplacito del producer argentino perché diventasse il remix italiano ufficiale. A Fanpage.it Clementino ha raccontato come nasce la canzone, il sogno di essere una delle voci dello scudetto e pure un altro sogno, quello del Festival di Sanremo.
"Quella di Guardando la luna (Napoli rmx) è una storia strana. Durante la festa per il mio compleanno – a cui vennero anche il Presidente De Laurentiis e il capitano Di Lorenzo -, passammo questa canzone di Quevedo e Bizzarap che mi faceva impazzire, a un certo punto ho pensato di farne la cover italiana e così ho scritto ‘Guardando la Luna' che originariamente si chiamava ‘Quevedo Napoli rmx', una volta uscito mi ha contattato proprio Bizarrap, scrivendomi che quella versione era formidabile, siamo diventati amici e ci ha dato l'ok per farne la cover ufficiale italiana. Quando l'ho scritta, però, non pensavo al calcio, era una canzone d'amore dedicata alla mia città, poi è nato tutto automaticamente perché i tifosi del Napoli hanno cominciato a postarla fino a quando ci siamo accorti che era diventata la canzone della festa scudetto 2023 e il cerchio si è chiuso pochi giorni fa quando ha segnato Gianluca Gaetano (il gol del 3 a 1 contro l'Inter, ndr) che è di Cimitile, il mio Paese, nello stadio dove poco prima avevano passato la mia canzone e tutto si è collegato.
Clementino canterà la canzone anche durante la festa scudetto organizzata da De Laurentiis per il prossimo 4 giugno, dopo essere stato protagonista della prima festa che si è tenuta allo stadio Maradona: "Quando ero piccolo ricordo che c'era questo video di Pino Daniele a tavola coi calciatori del Napoli mentre suonava la chitarra e faceva ascoltare i suoi pezzi. Dissi a mia madre: ‘Ti immagini, un giorno, riuscire a essere un cantante che fa ascoltare le proprie canzoni ai calciatori del Napoli?'. E ora quel sogno si è avverato. Oggi c'è Politano che mi manda video mentre ascolta questo pezzo e lo canta al Ristorate con gli amici, idem Di Lorenzo, Elmas fa un video in auto mentre la ascolta e poi la prima serata della festa scudetto, quando eravamo io Liberato e Geolier sembrava il Super Bowl".
Oltre alla musica Clementino è diventato un volto noto della tv grazie al ruolo di giudice di The Voice: "In tv a fine anno sarò a The Voice, sia Kids che Senior, non vedo l'ora di risedermi sulla sedia a fianco a Gigi D'Alessio. A The Voice posso fare il rapper, l'attore, l'animatore, parlare in maniera seria, in maniera divertente", ma il rapper spera che questo sia un passaggio verso qualcos'altro: "Io ho un sogno grande, spero un giorno di presentare qualcosa di veramente grande per la cultura italiana. Mi hanno proposto delle cose ma un giorno spero di presentare il Festival di Sanremo, casomai a fianco a un presentatore con più esperienza, io potrei fare il Fiorello della situazione, dando fastidio agli ospiti tra le poltrone ma quando bisogna fare un discorso serio, poter essere in prima linea sul palco. Il grande Massimo Martelli, autore Rai, mi ha insegnato che il vero presentatore è quello che sa misurare bene quando si può scherzare e quando bisogna essere seri".
Intanto, però, il prossimo appuntamento sono i live, in cui Clementino si confronterà coi suoi successi, suonati con una band, ma anche con un repertorio più classico e internazionale: "La prossima estate ci sono 40 date live da fare, suoniamo ovunque e quest'anno suonerò con la band: abbiamo tirato fuori uno spettacolo di quasi due ore dove si passa dal rap alle canzoni reggae, fino ad arrivare ai momenti teatrali con un grande omaggio a Federico Salvatore che si chiama "Se io fossi San Gennaro", che canterò per rendere omaggio al maestro e poi Don Raffaè, le mie hit più grosse da ‘Cos cos', a ‘Quando sono lontano' e ‘La cosa più bella che ho, fino ad arrivare a un momento in cui omaggeremo la musica leggenda mondiale, quindi farò il rap su "Another brick in the Wall' dei Pink Floyd, ‘The Passenger' di Iggy Pop, ‘Another one bites the dust' dei Queen, ‘Bilie Jean' di Michael Jackson, fino a "Yes, I know my way' con Greg Rega al ritornello e la band suonerà la base originale e io farò le mie strofe rap sui loro pezzi e anche un po' per spingere i più giovani ad ascoltare quelle che erano le leggende degli anni 70 e 80. Penso che vada bene la nuova musica ma non dobbiamo dimenticarci di artisti come Pink Floyd, Led Zeppelin, Bob Marley che hanno anticipato e seminato questo terreno".