Clementino e l’auto bruciata: “Non vorrei aver detto no al neomelodico sbagliato”
Clementino e la rabbia del giorno dopo. Dopo aver mostrato le foto della sua automobile incendiata, il tam tam su Facebook è stato un coro unico di solidarietà e di profonda delusione per un atto vergognoso ai danni di un artista che sempre dato tanto al territorio. Il fatto è avvenuto a Faibano, frazione di Marigliano, dove il cantante rap tuttora abita. Come scrive il Mattino, Clementino ha raccontato con paura dell'amaro in bocca che ha dovuto ingoiare, per questo gesto che ha il sapore della beffa, l'impronta della vigliaccheria. "Forse ho dato fastidio al neomelodico sbagliato" – racconta Clementino che non veste i panni dell'eroe, ma neanche quello della pecorella che se ne resta a testa bassa. E allora denuncia.
Forse perché non ho fatto qualche collaborazione musicale a qualcuno? Può essere.
Clementino ha registrato un solo featuring con un neomelodico di spicco dell'ambiente, Nico Desideri che ha lanciato i suoi figli, neomelodici moderni chiamati, appunto, I Desideri. Quella "Made in Napoli" fece scalpore tra i tantissimi fan della musica neomelodica napoletana, creando qualche malumore e qualche invidia oltre ad attirarsi, parimenti, la rabbia per i puristi della musica rap. E allora ecco che il sospetto si fa fondato: qualche "no" al neomelodico sbagliato potrebbe aver condannato Clementino a subire un gesto vigliacco ed infimo. Paolo Maccaro, il fratello di Clementino che con lui divide musica ed arte a tutto tondo, è preoccupato:
Non doveva succedere una cosa del genere, soprattutto ad uno come lui sempre disponibile con tutti. Canta l'orgoglio della sua terra, adesso lo farà anche al Festival di Sanremo e la sua terra lo ripaga così.
Adesso le indagini sapranno dire di più su quanto accaduto, nella speranza che le telecamere a circuito chiuso della zona abbiano ripreso i malviventi. Ma qualcosa sembra essersi rovinato per sempre nei rapporti tra Clementino e la sua terra. E allora il destino appare segnato. Come Pino Daniele e tanti altri artisti, profeti che hanno scelto il volontario esilio dalla "Terra Mia".