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Chi è Paky, da Rozzi a Blauer il ghetto boy vuole riscrivere il gangsta rap con “Salvatore”

Chi è Paky, nome d’arte di Vincenzo Mattera, uno dei rapper più attesi con il proprio disco d’esordio “Salvatore”, in uscita il prossimo 11 marzo.
A cura di Vincenzo Nasto
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Paky, foto Big Cartel, 2020
Paky, foto Big Cartel, 2020

Si chiama Vincenzo Mattera, il suo soprannome è Paky, ma il suo primo disco ufficiale si chiamerà "Salvatore" e uscirà il prossimo 11 marzo. Se questo vi sembra un cortocircuito, la figura di Paky nel rap game italiano è stata una ventata d'aria fresca di gangsta rap, ma soprattutto un'anomalia dal punto di vista social. Lontano dalle dinamiche del game, dell'autocelebrazione più kitsch e senza immaginario, Paky ha reintrodotto una durezza, anche attraverso il suo timbro, che in pochi in Italia riescono ad avere. Nel frattempo, dopo il successo di "Blauer" e "I'm a criminal", due hit entrate con i video ufficiali tra le tendenze di YouTube senza feat, su Genius sono apparsi i testi di due brani: "Auto tedesca", ma soprattutto "Ferrari" con l'artista albanese Finem e Geolier.

Tutto l'immaginario di Paky, originario di Secondigliano, quartiere nell'area nord di Napoli, ma trasferitosi a Milano a 10 anni racconta la sua evoluzione in contesti molto difficili. In questo momento, la sua voce rappresenta il quartiere di Rozzano ed è immancabile nei suoi video la presenza di Gennaro Speria, nome d'arte di Genny lo zio. L'uomo è da anni una figura di riferimento del quartiere anche per la sua officina nota come Area 51, dove durante la pandemia ha aiutato gli ex detenuti e le loro famiglie offrendo un posto per reinserirsi nella società e distribuendo saltuariamente pacchi alimentari. Inizialmente Pakartas con il singolo d'esordio "Tutti i miei fra", l'esplosione arriva l'11 settembre 2019 con la pubblicazione di "Rozzi". Ritorna la forza del quartiere, usato come vanto e scudo della propria musica, una hit prodotta da Kermit e che vuole omaggiare il quartiere che l'ha cresciuto.

Da lì in poi è una sfilza di successi: si parte dal singolo "Boss" a "Non scherzare", in cui per la prima volta si viene a contatto anche con il dolore del giovane cantante, una confessione in cui la rappresentazione real del contesto in cui si svolgono i fatti riescono a elevare anche l'apporto musicale del racconto. Poi l'incontro con Shiva: due quartieri di Milano che si raccontano con una matrice differente. I due singoli pubblicati "Tuta Black" e "In piazza" continuano a essere hit amate dal pubblico, e in cui sorge anche il contrasto maggiore tra il racconto di Paky di determinati contesti, rispetto agli altri artisti. Più volte il giovane cantante fa riferimento alla necessità di non poter approfondire il proprio racconto, di non voler parodizzare il contesto da cui prende spunto. Una scelta che in passato abbiamo visto anche nell'altra youngstar del rap italiano Geolier: anche lui sarà presente nel disco.

Il riconoscimento della scena hip hop è naturale e fluente come lo scorrere dell'acqua dalla sorgente alla foce: arriva la chiamata di Marracash per "Sport + muscoli (RMX)" ma anche di Gué Pequeno in "Ti levo le collane". Entra in uno dei progetti più attesi come "Vita Vera Mixtape: Aspettando La Divina Commedia" di Tedua, continuando la stretta collaborazione anche con Shiva in "Rari". Poi è il tempo di "Famoso" di Sfera Ebbasta, in cui collabora nel remix di "Tik Tok" insieme a Geolier, prima di rientrare nell'album "Djungle" di TY1 nella titletrack con Marracash. Tutto questo fino allo scorso mese, quando a sorpresa, senza annunci sui social, pubblica "Blauer": il brano diventa un pezzo di storia contemporanea del gangsta rap italiano, con un'elaborazione dell'immaginario scenografico nel video ufficiale che riprende frame resi popolari dalla serie tv "Gomorra" di Stefano Sollima.

L'uscita di "Blauer" e la pubblicazione dopo alcune settimane di "Mama I'm a criminal", attualmente secondo in tendenza musica su YouTube con un milione di visualizzazioni in quattro giorni, hanno posto molta attesa sull'uscita di "Salvatore" il prossimo 11 marzo. Un concentrato di real life, che non si estende solo nell'autocelebrazione della vita di strada, anzi ne ripropone la crudezza e il volto amaro: l'originalità di Paky si attiene a quanto viene percepito "vero" dai suoi fan. Una verità che è apparsa anche sui cartelloni in giro per Milano, dove è possibile osservare l'annuncio delle collaborazioni: prima "Guè Pequeno mi ha salvato", formula utilizzata poi per Marracash, Geolier e Mahmood. Nel frattempo, nelle ultime ore su Genius sono apparsi i testi di due brani in anteprima del disco: "Auto tedesca", ma soprattutto "Ferrari" con l'artista albanese Finem e Geolier. Bisognerà solamente attendere.

Il cartellone per Milano: "Marracash mi ha salvato", 2022
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