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Chi è Akinboboye, il cantante che racconta su TikTok com’è essere nero nella musica classica

Chi è Babatunde Akinboboye, il 38enne cantante dell’opera di Los Angeles che racconta su TikTok l’esperienza da uomo nero nel mondo della musica classica.
A cura di Vincenzo Nasto
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Babatunde Akinboboye, foto del suo sito ufficiale https://www.babatundebaritone.com/
Babatunde Akinboboye, foto del suo sito ufficiale https://www.babatundebaritone.com/

Unire l'opera al mondo dell'hip hop, raccontare la quotidianità di un cantante nero in un settore dell'industria musicale che non gli ha ancora riconosciuto il suo status: stiamo parlando del 38enne cantante d'Opera Babatunde Akinboboye, ormai diventato uno dei creator musicali più seguiti su TikTok. Uno strumento in grado di aprire le platee più di un palco, la possibilità di unire l'amore per la musica classica, come il "Largo al factotum" de "Il barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini a "Humble" di Kendrick Lamar. È stata questa la prima proiezione di Akinboboye al pubblico di Facebook, uno spettacolo per i suoi amici più stretti, diventato virale in poche ore. Dal 2018 in poi, il cantante ha pensato di condividere le proprie esperienze da cantante nero nel mondo operistico e mostrare quanto il genere musicale possa essere influenzato dalle correnti pop, ma anche urban.

Come raccontato in un'intervista a Billboard USA, Babatunde Akinboboye è diventato per sbaglio un cantante d'opera, dopo varie lezioni di canto: "Ho continuato a prendere lezioni di canto e uno dei miei insegnanti mi ha suggerito di considerare l'Opera. Mi era tutto completamente estraneo, ma una voce dallo stampo operistico ha cominciato a uscire dalla mia bocca. Mi sono ritrovato accidentalmente ad avere un super potere e lì mi sono detto che era il momento giusto per provare". Nel frattempo, nel 2018 diventa virale il suo video su Facebook in cui mostra il suo amore per l'opera e la musica hip-hop: unisce "Largo al factotum", una famosa aria de "Il barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini a "Humble" dell'album "Damn" di Kendrick Lamar, vincitore del Premio Pulitzer. Il video ottiene oltre un milione di visualizzazioni su YouTube e l'arrivo della pandemia un anno dopo suggerisce al cantante di proiettare il suo lavoro anche su TikTok.

@babatunde_hiphopera

I would frankly rather rip my eyelashes out one at a time 😬

♬ original sound – Jocelyn Yates

Con lo stop dei teatri dal vivo, Babatunde Akinboboye si è concentrato maggiormente sulla creazione dei contenuti su TikTok. La sua missione? Mostrare al pubblico l'influenza pop e urban nel mondo dell'opera, estraendo e soffermandosi su tutti i tratti più divisivi per il pubblico su questi generi musicali. Uno dei video più virali riprende il cantante in smoking, mentre canta una canzone dancehall con un testo molto spinto, sempre rimarcando il tono operistico nella sua esposizione: "Le persone che sono al di fuori di questo mondo hanno questa immagine dell'opera come forma d'arte d'élite, fantasiosa, sfarzosa ed elegante. Tutto ciò è vero, ma ci sono molti tratti a cui le persone possono relazionarsi".

@babatunde_hiphopera

#duet with @happi.music Would you listen to Mozart if it had some #AfroBeats ? @happi.music #Beforeandafter #NFLDraft

♬ original sound – Happi.

Non solo per il pubblico, ma anche per sé stessi. Akinboboye ha sottolineato come il motivo principale della sua insoddisfazione in questo settore dell'industria musicale provenisse dal giudizio del pubblico sul colore della sua pelle, un tratto distintivo quasi sconosciuto nell'Opera. Per questo motivo, Akinboboye ha deciso di condividere il suo percorso, per influire positivamente anche sulla giovane generazione di musicisti e cantanti neri, che potrebbero approcciarsi a quel mondo. TikTok diventa una piattaforma per affrontare l'aspetto traumatico dell'accettazione: "Ho scoperto che molte delle mie frustrazioni nell'industria dell'Opera erano dovute al fatto che ero nero. Alcune persone potrebbero pensare che sia discutibile a questo punto, ma non credo che lo fosse, perché ho scoperto che molti dei miei colleghi neri di generazioni diverse hanno esperienze simili o si sentivano allo stesso modo. Questo mi ha incoraggiato a parlare di queste cose e a fare riferimento a quei problemi".

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