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Che fine ha fatto Erminio Sinni, l’autore di “E tu davanti a me”?

Difficile trovare in giro essere umano di età compresa tra i 25 e i 40 anni che non conosca la celebre canzone di Sinni, colonna sonora senza tempo di molte estati e finali di serata in discoteca. Ma che fine ha fatto il cantautore che partecipò ad un Festival di Sanremo e collaborò con Riccardo Cocciante?
A cura di Andrea Parrella
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Non so se si tratti di una percezione meramente personale e narcisistica, ma Erminio Sinni lo associo all'estate, alla Luna piena e alla malinconica chiusura di una serata in discoteca, quando il deejay ha la fisiologica necessità di scegliere un pezzo che faccia cantare tutti ma che contemporaneamente soddisfi l'esigenza di comunicare a chi sta in pista che la serata si stia avviando alla conclusione: canti ma smetti di ballare e quando è finita la canzone che hai cantato a squarciagola ti avvii all'uscita. Insomma, l'assunto è che ho la presunzione di essere certo non esista essere umano di origini italiche, con età compresa tra i 25 e i 40 anni e una memoria storica nella norma, che non conosca "E tu davanti a me" di Erminio Sinni.

Ieri sera mi sono ritrovato stranamente catapultato in un'era geologica fa quando, per un inspiegabile processo mentale, ho iniziato a cantare la sua canzone più celebre. "E tu davanti a me" non è un pezzo che si può accennare a metà, quando dici "L'estate è finita" e ti fermi c'è uno in macchina che sente il peso dell'imperativo categorico a continuare con "… ed i bar sno chiusi per ferie", devi almeno terminare la prima strofa con ritornello annesso, arrivare a quel punto in cui parla dei pirati e tu nemmeno sai perché, oppure quello in cui dice che il silenzio è una punta di spada: insomma pur non conoscendola a memoria, sai che se comibini respirare-male-scappare-cuore, sarà il suono delle parole ad accompagnarti fino alla fine della canzone.

Ma che fine ha fatto Erminio Sinni? Perché è riuscito a mettere a segno un successo divenuto famoso col tempo, mentre lui sembra essersi eclissato? La carriera del cantautore comincia relativamente tardi, classe '61, fa il suo esordio tra i grandi della musica italiana nel 1989, partecipando al Festival della Canzone Italiana come autore della canzone "Tutti i cuori sensibili", cantata da Paola Turci. Dopo quattro anni è il suo turno a Sanremo, tra le nuove proposte: si piazza in quinta posizione con "L'amore vero", aggiudicandosi il Premio Volare, in quell'anno vince una certa Laura Pausini, di cui si sentirà parlare non poco negli anni successivi. Il 1993 è l'anno in cui, nell'album "Ossigeno", prende forma la canzone più celebre di Sinni, quella "E tu davanti a me" capace di avere un'impressionante onda lunga che la renderà una delle canzoni più trasmesse dalle radio del sud anche a 10 anni di distanza.

La sua carriera prosegue lungo una curva felice in quell'anno, vista la collaborazione con l'amico Riccardo Cocciante, per il quale scrive con Massimo Bizzarri la canzone "Resta con me" in quello stesso anno. E la notorietà cresce, visto che nel 1996 viene insignito del premio Mia Martini come Miglior Cantautore. Ma la canzone del Sanremo '93 "L'amore vero" conosce il vero successo nel '98, quando diventa sigla della telenovela spagnola "Por Amor", il che gli permette di vendere quasi 900.000 copie. Poi Sinni, stando alle notizie che si apprendono, si ferma per qualche anno, tanto che il suo album successivo, l'ultimo realizzato, è "11.167", esattamente la distanza che separa Fiumicino e Buenos Aires, dove Sinni ha registrato l'album. L'anno è il 2006 e da allora il cantautore non è entrato più in sala di incisione. Oggi le sue pagine fan su Facebook hanno sporadici aggiornamenti e sembrano sporadiche anche le serate da lui realizzate in giro per l'Italia. Ma compaiono anche immagini in cui è ritatto in compagnia di personaggi del mondo dello spettacolo, dallo stesso Cocciante, passando per Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, al cui addio al nubilato/celibato suonò nel 1995.

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