Cesare Cremonini, dopo il Nastro d’Argento un tour già tutto sold out
Cesare Cremonini è in un momento splendido della sua carriera, con un pubblico folto, dotato di una popolarità concreta, non effimera, consolidata. Il suo prossimo tour, fatto di date in location meravigliose della penisola, è solo il prosieguo naturale del riconoscimento del Nastro d'Argento consegnatogli per la canzone Amor Mio, inserita nel film di Edoardo Gabriellini e cantata da Gianni Morandi proprio nella pellicola. In un'intervista a Repubblica ha detto: "È un grande onore, uno stimolo, ed è anche uno dei premi più importanti che ho vinto nella mia carriera da solista. Non me l'aspettavo perché c'erano tanti concorrenti talentuosi, nomi che stimo molto come Vinicio Capossela, Malika Ayane e altri. Meritavano anche loro un riconoscimento, ma sono bel felice di portare a casa il Nastro d'Argento che finirà sul mio comodino, così poi me lo guardo ogni mattina quando apro gli occhi".
Le date del suo tour sono già sold out e Cesare Cremonini afferma di non sentirsi teso o oppresso da questa consapevolezza, anzi il contrario: "Mi preoccupo di più se nei luoghi dove suono il pubblico manca, ho la fortuna di suonare in luoghi bellissimi come il Foro Italico a Roma, il 18, il 20 all'Arena della Regina di Cattolica, il 22 all'Arena di Verona, il 29 al Teatro Antico di Taormina e non vedo l'ora di incontrare il pubblico, il live lo preferisco a qualsiasi altra cosa, anche alla tv, benché lì ti vedono milioni di persone. Ma dal vivo hai il tuo tempo per spiegarti, non è il tempo imposto da qualcun altro, da regole o scalette. È la tua scaletta, è la tua storia che racconti, ed è anche un bel modo per mettere a proprio agio il pubblico e per sentirsi totalmente liberi.
Poi Cremonini parla dell'altra arte che l'ha visto protagonista in tempi recenti, ovvero il cinema, per il quale ha fatto da protagonista nel film Il cuore grande delle ragazze, e del rapporto che il cinema ha proprio con la musica:
Tendo a immaginarle come amanti, sono due arti che arrivano al pubblico in modo diretto, una ha bisogno dell'altra. Mi piace mettermi totalmente al servizio del cinema perché penso che sia una grande esperienza attraversare storie create da menti belle come quella di Pupi Avati o di altri che mi auguro di poter incontrare in futuro. Lavorare al cinema mi ha dato la possibilità di scoprire che si può lavorare col pensiero che la responsabilità è di qualcun altro. Se faccio un disco, ci metto totalmente la mia faccia. Se faccio un film c'è un regista, c'è un produttore. E questo mi rilassa da morire
Insomma, non potrebbe essere più soddisfatto di quanto la sua professione gli sta regalando e, l'imminente tour ne è un'assoluta conferma.