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Capossela dà il via al tour da Pignola: “Un concerto che ci collega alle nostre radici”

Vinicio Capossela dà il via alla prima parte del suo tour, denominata ‘Polvere’, dall’ex Cava Ricci di Pignola (Pz), un luogo simbolico nei monti della Lucania e in una giornata particolare, quella Notte di San Giovanni che il cantautore canta anche nel suo ultimo album ‘Canzoni della Cupa’.
A cura di Francesco Raiola
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Vinicio Capossela sceglie l'Ex Cava Ricci di Pignola (Potenza) per la data zero del suo tour che il 28 e il 29 giugno vedrà due anteprime a Roma (Auditorium Parco della Musica) e a Milano (Market Sound) prima della partenza ufficiale che sarà l'11 luglio da Piazza degli Scacchi a Marostica (Vicenza). Non è una data a caso, quella del 23 giugno, solstizio d'estate e notte di San Giovanni (il 24), cantata dal cantautore di Calitri anche nel suo ultimo album ‘Canzoni della cupa', un lavoro che, composto di due anime ("Polvere" e "Ombra") affonda le radici nella tradizione della sua terra d'origine, quell'Irpinia che da sempre canta e in cui ha dato vita al progetto dello Sponz Festival che da tre anni si tiene ogni fine agosto, portando in quella splendida terra artisti da tutto il mondo.

Ora le ragazze per San Giovanni chiedono al fuoco di svelare gli inganni, chiedono al cardo chiedono al piombo, chi avranno un giorno per compagno intorno e anche le crude Masciare, questa notte vogliono volare e ognuno indaga nel cielo qualche segno dal mondo del vero (da La Notte di San Giovanni).

Un inizio nella notte di San Giovanni

E la Cava di Pignola è un luogo perfetto, come spiega lo stesso cantante, per dare il via a un album che Vinicio ha in cantiere da anni: proseguio di quelle stazioni (questa volta immaginaria, non esistendo fisicamente lo scalo lucano) in cui il cantante ha dato simbolicamente il via a ‘Canzoni della Cupa' lo scorso anno, quando festeggiò i suoi 25 anni di carriera alla Stazione Ferroviaria sospesa di Conza-Andretta-Cairano:

L’avventura della Polvere – scrive – inizierà dal grembo della terra. In una cava, un ripiano sassoso scavato a fatica alla montagna, nei monti della Lucania. Comincerà nella notte di san Giovanni. La notte del solstizio, nel giorno in cui il sole tocca l’apice e poi inizia a calare, cedendo man mano alle forze dell’oscurità. Inizieremo il sollevamento della Polvere, nel punto del sole più alto, per incamminarci fino all’Ombra, fino al punto della notte più lunga. Questo sarà il tour di Canzoni della Cupa. Partirà dalla Cava Ricci sopra Pignola, il paese della pietra intagliata a ricamo nei davanzali, dove una sera di 13 anni fa piombammo come un mucchio selvaggio cercando musiche della terra, e trovammo vino e donne, e quadriglie e baldoria. L’ostinazione al sogno dei suoi abitanti, abituati alle corse degli asini di sant’Antonio abate, consentirà a tutti di raggiungere questo davanzale sassoso su costoni abituati alle scorze di mulo.

Il valore simbolico della Cava di Pignola

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Una Cava che ha anche un valore simbolico, dunque, ma è anche esempio di uno spazio in disuso riportato in vita grazie all'arte e a eventi come questo: a permettere questa riscoperta sono stati decine di volontari della zona, assieme alla Associazione Compagnia della Varroccia (ente organizzatore della manifestazione). Sarà in questo pezzo di Lucania che Capossela quindi porterà le sue storie, il suo "autentico viaggio sentimentale nella memoria e nelle radici" come lo ha definito il critico Federico Guglielmi su queste pagine, la sua Polvere che si sposa perfettamente con la stagione calda essendo "il lato esposto al sole, il lato che dissecca, che asciuga al vento. Il lato della ristoccia riarsa, su cui il grano è stato mietuto. Il lato del lavoro costato quel grano. Il lato del sudore e dello sfruttamento di quel lavoro", in attesa dell'Ombra, al seconda parte del tour (nonché assieme a Polvere il nome dato alle due parti di cui si compone l'album) che troverà il suo spazio il prossimo autunno/inverno nei teatri.

Una Storia di grandi spettacoli live

E come sa chiunque abbia assistito almeno a uno spettacolo di Capossela, ci sarà da divertirsi e rimanere stupiti, come succede nei luoghi ‘classici', in cui ha portato, ad esempio, gli intonarumori del primo novecento presenti sul palco di “Canzoni a manovella” (2000), la mitologia e le vestigia dell'antichità di “Nel niente sotto il sole”, il tour che presentava all’aperto “Ovunque proteggi” (2006) o la galleria di attrazioni freak del “Solo show” (2008) fino alle costole di balena tra cui era ambientato il viaggio-odissea di “Marinai profeti e balene” (2012) o come successe in quello che ormai per i fan del cantante irpino è un concerto mitico: quello del 2008 al Formicoso.

La formazione sopra e sotto al palco

Sul palco con Vinicio Capossela ci saranno Glauco Zuppiroli (contrabbasso, guitarron), Mirco Mariani (mellotron, batteria, cymbalon), Alessandro “Asso” Stefana (chitarra, banjo), Victor Herrero (chitarra battente, chitarra elettrica, chitarra classica, vihuela),Agostino Cortese “Ago Trans” (cupa cupa, grancassa), Antonio Vizzuso (cupa cupa, tamburi), Enza Pagliara (voci e tamburi), Giovannangelo de Gennaro (voci, viella, aulofoni, tamburi), Sergio Palencia e Angelo Mancini, i “Mariachi Mezcal” (trombe). Dietro le quinte, invece, Taketo Gohara che cura i suoni, Francesco Trambaioli che ha curato il disegno delle luci, Michele Montesi direttore di produzione, Enzo Pirozzi ai costumi e Luigi Ferrigno che ha curato, invece, la scenografia su progetto di Paolo Bazzani e Luigi Ferrigno.

Vinicio Capossela (Ph. Valerio Spada)
Vinicio Capossela (Ph. Valerio Spada)

Il concerto presentato da Vinicio Capossela

E per capire cosa aspettarsi questa volta da Capossela è bene lasciare a lui la parola.

POLVERE è un concerto che ci collega alle nostre radici, e le fa affiorare nel mondo contemporaneo. Un mondo di frontiere grandemente aperte per la musica, ma tragicamente chiuse per gli uomini. Il concerto della Polvere evoca la cultura della terra, il senso della festa, il sudore, la fatica, il sole nel pomeriggio, la tavola imbandita, l’aia in cui ballare per lo sposalizio, ma anche i paesi vuoti, i binari abbandonati. Tutto un tipo di umanità che ri-conosciamo per senso di appartenenza. È un concerto in cui faremo alzare la polvere con la dinamite di un gruppo nuovo di zecca. Una formazione radicale, che vede undici musicisti in campo. Un campo scenografato, un campo di grano e di stoppie e avanzi, rottami di cultura della terra. Spezzoni di luminarie, crani di vacca. Tra questo campo affioreranno le bestie nel grano, i demoni meridiani, si solleveranno dalla polvere i canti di lavoro e le rappresaglie cantate, le musiche da aia e da cortile. Il soffio del vento, il grido delle cicale e i versi degli animali notturni. Sarà un buio denso, sommosso dai tamburi cupa-cupa, stracciato dalle trombe dei mariachi, scosso dalle chitarre. Stralci di bassa banda, pifferi di canna, strumenti antichi e un coro di voci. È un concerto radicale che affonda nelle radici della terra e le dissolve in polvere, perché possano spandersi, e dare fastidio agli occhi, in forma di pulviscolo di stelle. (…) Il concerto è grandemente imperniato sulle Canzoni della Cupa, la loro parte più adatta all’aria aperta. In questo repertorio si presentano come accappanti da sposalizio, i non invitati più ingombranti, i vecchi martiri del Ricreo: il tellurico Santo Vito, il Camminante, il Re della cantina, la Pena dell’anima, il Maragià, il Veglione di Ciccillo ristorante, l’Uomo Vivo, il Camposanto in Marcia. Specie di carte di tarocchi che dal passato indagano il futuro, e lo scoprono pieno di vecchi guai. Pezzi che realizzano la distruzione rituale di quanto abbiamo accumulato, come prezzo della nostra liberazione.

Tutte le date del tour

Queste tutte le date confermate del tour (organizzato da F&P Group): il 28 giugno alla Cavea – Auditorium Parco della Musica di Roma, il 29 giugno al Market Sound di Milano, l’11 luglio in Piazza degli Scacchi a Marostica (Vicenza), il 13 luglio in Piazza Napoleone al Summer Festival a Lucca, il 15 luglio al Castello Scaligero di Villafranca (Verona), il 16 luglio in Piazza della Cattedrale ad Asti, il 19 luglio in Piazza della Loggia a Brescia, il 20 luglio al Flowers Festival di Collegno (Torino), il 24 luglio in Piazza Matteotti a Sogliano al Rubicone (Forlì- Cesena), il 29 luglio all’Arena Sant’Elia di Cagliari, il 5 agosto all’Arena Bolgheri di Bolgheri (Livorno), il 6 agosto all’Arena del Mare di Civitanova Marche (Macerata), il 9 agosto al Teatro D’Annunzio di Pescara, il 13 agosto al Forum Eventi di San Pancrazio (Brindisi), il 18 agosto alla Summer Arena di Soverato (Catanzaro), il 20 agosto al Teatro Verdura di Palermo, il 21 agosto al Teatro Antico di Taormina, il 29 agosto al Beat Festival di Empoli, il 3 settembre a FestaReggio di Reggio Emilia e il 4 settembre all’Home Festival di Treviso.

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