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Campovolo 2022, un mare di gente per Ligabue: “Siamo qui da due giorni, abbiamo messo le tende”

La gente di Campovolo, migliaia di fan assiepati nell’arena in attesa del ritorno di Luciano Ligabue, che festeggia i suoi 30 anni di carriera. Ecco le voci di chi c’era, nonostante tutto: “Sono venuto dalla Turchia”.
A cura di Andrea Parrella
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Il concerto di Campovolo 2022 segna il ritorno alla musica live di Luciano Ligabue e che questa sia la sua terra è una cosa evidente. Non solo per la quantità di persone presenti – 103mila gli acquirenti dei biglietti – quanto la qualità della partecipazione. Gli eventi al seguito di Ligabue sono un intreccio di generazioni, madri e figlie che si incontrano, coppie di adulti e di 18enni affiancate dal caso, diverse solo per età.

"Siamo qua dal 2 giugno – racconta una donna sui 50 anni – abbiamo messo le tende a 8 km da qui nel vero senso della parola. Lo seguo da 25 anni e mia figlia, 18 anni, oggi è stata sorteggiata per conoscere Ligabue. Speriamo non svenga". La figlia è lì accanto, la somiglianza lo testimonia, così come l'emozione prova che Ligabue lo incontrerà davvero, meno di un'ora prima dell'inizio del concerto.

C'è chi di concerto di Ligabue non ne perde uno da anni, fatta eccezione per casi che definiremmo ‘straordinari': "Non conto più i concerti, ho perso il primo Campovolo perché aspettavo mio figlio, ma l'ho seguito ovunque, anche all'estero". 

E c'è chi ha fatto il viaggio della speranza pur di venire a vedere l'inaugurazione della RFC Arena di Reggio Emilia, che nasce proprio con questo evento. "Io studio qui a Reggio Emilia, ma sono di Foggia, mentre lui viene dalla Turchia", dice la fidanzata dell'amico che la accompagna, inevitabilmente senza maglietta mentre il sole anomalo di inizio giugno picchia come se fossimo ben oltre il solstizio: "Ho fatto uno scalo a Liverpool – spiega lui – ho evitato una rissa e non so perché rischiavo di trovarmici dentro, sono venuto a Verona in aereo e poi qua, non potevo mancare". 

Non mancano le coppie che hanno ‘resistito'. Seduti su un prato, oltre i 40 anni, attendono il concerto nell'area del fan club loro due, presumibilmente sposati da tempo: "Io pensavo di esser venuto a vedere Vasco Rossi", dice lui scherzando, prima di sfatare il falso mito di una rivalità insolubile con il rocker di Zocca: "Mi piacciono entrambi, ovviamente sono qui per lei". Tabù smentito anche dalla coppia alle loro spalle: lei si è convertita al credo di Ligabue per fare contento il compagno a cui ha regalato i biglietti.

Spostandosi un po' più in là e facendo a slalom tra gli idranti che provano ad alleviare il calore, si trova chiunque, le persone diverse tra loro, soprattutto da un punto di vista generazionale. Tutti legati da un lessico, una filosofia di vita e uno stuolo di successi che appartengono, indiscutibilmente, al patrimonio musicale del paese.

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