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“C’è una donna di 46 anni nel bagno, non respira”: la chiamata al 911

Il video con l’audio originale della chiamata dell’agente di sicurezza dell’Hilton hotel al pronto intervento, a seguito del ritrovamento del cadavere di Whitney Houston nella vasca da bagno di una delle suite.
A cura di Marianna D Onghia
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Whitney Houston

Le indagini sulla morte di Whitney Houston sono ormai concluse ed è appurata la natura accidentale della scomparsa, dovuta ad annegamento in acqua ad alta temperatura che avrebbe contribuito allo scompenso cardiaco della cantante, favorito dall'utilizzo di droga. Sono queste le conclusioni alle quali gli organi competenti sono arrivati, anche grazie agli esami post-mortem effettuati sulla cantante, ma nelle ultime ore è stata anche pubblicata la telefonata al pronto intervento, effettuata da un addetto alla sicurezza dell'albergo, che dopo la comunicazione arrivata dalla camera della cantante, ha chiamato il 911 per il primo soccorso della Houston, che già versava nella vasca agonizzante.

"Ho una donna di 46 anni nel bagno, è caduta o era nel bagno con dell'acqua" sono le parole del membro dello staff dell'Hilton, che fa confusione sul numero di camera della Houston, inizialmente 464 e poi corretto con il numero effettivo della suite, cioè il 434. Anche l'età dell'artista è sbagliata, infatti la Houston aveva 48 anni e non 46 come comunica l'agente della sicurezza, ma l'uomo dello staff non ha ancora capito che la persona colta da malore è Whitney Houston. Son poche le informazioni che sa dare e dice solamente di necessitare di paramedici e alla domanda se la donna respira ancora risponde che sembra aver cessato l'attività vitale.

Ho bisogno di assistenza medica. C’è una donna di 46 anni trovata nel bagno. Questo è ciò che è so al momento. Non so se è caduta o se è stata trovata nella vasca da bagno. Apparentemente non sta respirando, non so altro perchè la persona che mi ha chiamato era molto agitata e non ha saputo dirmi di più".

La persona che per prima ha scoperto il corpo di Whitney senza vita nella vasca da bagno piena d'acqua nella suite dell'Hilton sarebbe stata la sua agente, ma non è chiaro se è partita da questi la chiamata alla sicurezza dell'albergo; è certo, però, che la voce al telefono che avrebbe lanciato per prima l'allarme fosse "irate", irata, furibonda, in preda alla rabbia certo dinanzi ad uno spiacevole avvenimento come questo. Sul corpo della Houston, dall'autopsia, sono emersi diversi segni che testimoniano il suo duraturo rapporto con la droga, dagli 11 denti mancanti a un buco nel setto nasale, insieme ad un altro sul braccio. Un'artista devastata da questa atroce dipendenza, della quale portava i segni ovunque e sulla quale ora sarebbe meglio calare il sipario.

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