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Boom per i Take That live su Facebook e Youtube per beneficenza, ecco perché mancava Jason Orange

I Take That si sono riuniti la sera di venerdì 29 maggio per uno show trasmesso su Facebook e Youtube. Il live è nato per puro scopo benefico per sostenere il personale addetto ai concerti bloccati a casa dall’emergenza coronavirus. Fan di tutte le età in collegamento da tutto il mondo hanno partecipato all’evento e rimarcato l’assenza di Jason Orange, che nel 2014 aveva scelto di abbandonare per sempre la band perché non si sentiva più adeguato.
A cura di Eleonora D'Amore
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Un concerto evento che segnerà la storia della musica live, almeno in internet. I Take That si sono riuniti la sera di venerdì 29 maggio per uno show live trasmesso su Facebook e Youtube. Il concerto è nato per puro scopo benefico contro il coronavirus e la band ha deciso di tornare alla vecchia formazione direttamente dalle loro case, collegati in streaming per raccogliere fondi per le organizzazioni Nordoff Robbins e Crew Nation, che stanno sostenendo il personale addetto ai concerti, bloccato a casa dall'emergenza. Gli ‘invisibili dello spettacolo', per i quali anche in Italia stanno nascendo gruppi di supporto al fine di non lasciarli soli in questo momento di fermo per gli show dal vivo. Tra le canzoni in cui si sono esibiti, le loro hit più amate: Pray, Shine, Back For Good e Never Forget.

Il ritorno di Robbie Williams

Grande clamore per il ritorno di Robbie Williams nella crew, i fan hanno partecipato a distanza per sostenere i loro beniamini, che ormai possono vantare di aver cresciuto la generazione anni 90 portando alle successive un concept totalmente rinnovato nei tour che hanno registrato continui sold out negli anni 2000. Tour che hanno visto la partecipazione di Gary Barlow, Mark Owen, Howard Donald e Jason Orange, avendo perso la voce di Robbie Williams nel 1995, quando la popstar si era lanciato nella carriera da solista.

I Take That con Jason Orange e senza Robbie Williams
I Take That con Jason Orange e senza Robbie Williams

L'addio di Jason Orange nel 2014

Il tour Progress, nel 2011, aveva consacrato il ritorno della vecchia formazione al completo ma, successivamente, nel 2014, è Jason Orange a dire addio alla band, per non farvi mai più ritorno. Nel comunicato con il quale comunicò ai fan di tutto il mondo la sua decisione, Jason ringraziò i compagni fraterni e spiegò che non c'era stato alcun litigio alla base del distacco, ma che semplicemente era arrivato il tempo di dedicarsi a interessi che non avevano a che fare con lo spettacolo, lasciando intendere che la sua vera identità e felicità personale fossero altrove: "Nessun litigio, solo la decisione da parte mia che non avrei più voluto fare questo" aggiunse.

I motivi dell'abbandono spiegati dall'ex manager

Più verosimile, per spiegare le ragioni del suo abbandono, la versione di Nigel Martin-Smith, ex manager della band che nel 1989 li mise insieme dando vita a una delle prime boy band più acclamate della storia della musica internazionale.

Quando inserii Jason nella band ne era assolutamente entusiasta, ma quando cambiò vita, anni dopo, mi disse che ce l'aveva con me. Mi disse che non era in grado di cantare, non era un musicista e non avevo alcun diritto di metterlo nella band. Voleva sapere perché gli avevo fatto quello. Mi disse che per quel motivo ha avuto tantissimi problemi e mi ha incolpato di avergli rovinato la vita, non riuscivo a credergli.

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