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Bon Jovi: Steve Jobs ”ha ucciso” l’industria della musica

Il cantante punta il dita contro la situazione odierna in cui i dischi sono presenti in rete. I giovani non li acquistano perché li scaricano gratis dalla rete o al massimo li prendono da iTunes perdendosi l’esperienza “magica” del negozio di dischi.
A cura di Biagio Chiariello
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Bon_Jovi

Steve Jobs "ha ucciso" l'industria della musica, almeno questo è quello che pensa Jon Bon Jovi. Il musicista ha parlato di recente con The Times Sunday Magazine dicendo che il passaggio alla musica digitale, guidato da iTunes, ha fatto cessare l'esperienza "magica" di ascoltare la musica. Secondo Bon Jovi, sono passati i giorni in cui era bello scoprire nuova musica mentre si indossavano le cuffie in un negozio di dischi. Gli mp3 avrebbero portato alla scomparsa, dunque, del lato mistico dell' acquistare musica:

I ragazzi oggi si sono persi completamente l'esperienza di mettersi le cuffie, portare il volume da 1 a 10, tenendo la copertina, chiudendo gli occhi e perdersi in un album. e la bellezza di spendere i soldi e decidere basandosi sulla copertina, non sapendo cosa contiene un disco. Odio sembrare un uomo vecchio ma lo sono, e tenete bene a mente le mie parole, nel giro di una generazione le persone diranno: “Cosa è successo?”. Steve Jobs è personalmente responsabile dell'uccisione del business musicale.

Da parte loro, gli sviluppatori della Apple hanno cercato di fornire una completa esperienza di ascolto, per esempio iTunes LP permette agli utenti di ascoltare da un album dall'inizio alla fine (end-to-end) con la possibilità di visualizzare tutte le varie parti delle copertine degli album, ma purtroppo manca quel momento legato alla scoperta pre-ascolto, che comunque si può rimediare con programmi come Grooveshark.

ITunes-LP-Screenshot

In questi giorni posso scaricare i pezzi che voglio, guardare i video musicali su YouTube, trovare significato e testo delle canzoni attraverso Google e anche guardare le interviste online in riferimento agli album in uscita, così come le performance dal vivo dei miei cantanti preferiti. Certo l'aspetto "magico" di "perdersi in un album non sapendo neanche come suona" è andata, ma se usato correttamente c'è molto altro da scoprire sulla musica che acquistiamo quando adoperiamo la "magia" del web.

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