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Bob Sinclar dice no al distanziamento in discoteca: “Non togliamo alla gente la libertà di ballare”

In un’intervista rilasciata a Repubblica il noto Dj e producer francese, in questi giorni impegnato in un tour in diverse discoteche italiane, dice la sua sull’impossibilità di garantire il distanziamento sociale in discoteca: “È l’opposto di quello che significa stare insieme. Come puoi chiedere a chi ama ballare di mantenere una certa distanza dagli amici?”.
A cura di Andrea Parrella
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Mentre in Italia si torna a parlare insistentemente di un secondo lockdown e in risposta ai contagi in aumento ordinanze regionali impongono la quarantena agli italiani che tornano dalle vacanze all'estero, pesano come un macigno le parole pronunciate da Bob Sinclar in un'intervista rilasciata a Repubblica: "Il distanziamento sociale è l’opposto di quello che significa stare insieme – ha detto il noto dj – Come puoi chiedere a chi ama ballare di mantenere una certa distanza dagli amici?". E aggiunge: "La regola è ‘goditi l'attimo'. Non ho un consiglio migliore".

Quello del producer francese, in queste settimane impegnato in molte discoteche italiane, è un discorso che va ad innestarsi su un dibattito acceso riguardante le immagini di discoteche piene e l'impressione di un'attenzione molto scarsa al virus tra i più giovani. Il tutto è connesso ad un aumento dei casi e un sensibile abbassamento dell'età media dei contagiati. Mentre professionisti di altri settori lamentano una disparità di trattamento vista una certa indulgenza nei confronti degli operatori della cosiddetta movida, sono diverse le discoteche da cui sono scoppiati dei focolai in Italia nelle ultime settimane.

E non è tutto, perché Sinclar offre anche la sua chiave di lettura sul peso che un eventuale nuovo lockdown potrebbe avere sul settore, non solo di entità economica, ma anche sociale. Per il producer si tratterebbe di "un disastro non solo per l’economia, ma per lo stile di vita di tutti. Godere della possibilità di ballare sulla musica con gli amici è una delle chiavi di una vita felice". E aggiunge: "Il nostro umore è al minimo, non è il momento giusto per togliere alla gente la libertà di ballare". Una frase che emana atmosfere da Footloose, il celebre film con Kevin Bacon degli anni Ottanta, in cui i balli erano proibiti per ben altre ragioni.

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