Bob Dylan vende il suo archivio: 6000 cimeli del cantante all’Università di Tulsa
Bob Dylan ha deciso di mettere all'asta 6000 oggetti personali che hanno accompagnato la sua lunga e ricca carriera e che ora potranno fare bella mostra all'Università di Tulsa. Il menestrello di Duluth, infatti, ha deciso di vendere il suo archivio personale di appunti, bozze di testi, poesie, artwork e fotografie alla George Kaiser Foundation e all'Università così da poter far sì che tutti gli studenti ne possano avere accesso e in modo da poter organizzare una vera e propria mostra pubblica di questi cimeli che hanno accompagnato una carriera fatta da enormi successi che travalicano il mondo della musica, allargandosi alla Cultura e alla Società tutta.
Master di canzoni e video inediti
Tutti gli oggetti venduti sono assolutamente inediti e hanno accompagnato la ultra 50enne carriera del musicista: ci sono anche alcuni master e ore e ore di video che in futuro serviranno sicuramente in un futuro racconto della sua vita e della sua carriera. Non è stato reso noto il prezzo di vendita sebbene il New York Times abbia parlato di una cifra tra i 15 e i 20 milioni di dollari sborsati dalla Fondazione e dall'Università che ha creato anche un museo dedicato al cantante folk Woody Guthrie, una delle principali ispirazioni di Dylan:
Sono contento che il mio archivio, che ho collezionato in tutti questi anni, abbiano finalmente trovato una casa e siano vicini ai lavori di Woody Guthrie – ha dichiarato il cantante in una nota stampa -. Per me è una cosa speciale e un grande onore.
I cimeli messi all'asta in passato
In passato sono stati vari i cimeli del cantante messi all'asta, da una copia autografata di Like a Rolling Stone venduta per quasi 2 milioni nel 2014 alla chitarra elettrica Fender suonata al Newport folk festival nel 1965 venduta per circa un milione di dollari.
La candidatura al Premio Nobel per la Letteratura
Che l'importanza di Bob Dylan vada oltre la musica e si estenda anche ad altri campi lo dimostra, ad esempio, la sua candidatura, ormai fissa – con tanto di dibattito immancabile – al Nobel per la Letteratura che in molti credono debba andare proprio a lui, per testi che raccontano un Paese.
