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Bob Dylan denunciato per “incitamento all’odio razziale”

Il menestrello di Duluth, noto per le sue posizioni pacifiste e il suo impegno a favore dei diritti civili è stato denunciato da un gruppo di croati a Parigi a causa di una frase detta in un’intervista rilasciata lo scorso anno a Rolling Stone.
A cura di Francesco Raiola
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Può sembrare incredibile che proprio lui, Bob Dylan, uno dei cantanti più impegnati politicamente e strenuo difensore dei diritti civili, potrebbe ritrovarsi invischiato in un processo con l'accusa di incitamento all'odio razziale, eppure è così. Slate Francia, infatti, riporta la notizia appresa dal giornale croato Slobodna Dalmacija tradotto dal Croatian Times. A portare l'autore di "Like a Rolling Stone" in tribunale (a Parigi) è stato il "Consiglio Rappresentativo della Comunità e delle Istituzioni Croate" (gruppo di croati a Parigi) a causa di alcune parole pronunciate dal cantautore durante una delle pochissime interviste date lo scorso anno per promuovere "Tempest". Il magazine che la ospitava era la bibbia del rock, ovvero Rolling Stone Usa, a cui Dylan aveva detto:

Il problema è che questo paese è troppo ossessionato dal colore della pelle. I Neri sanno che alcuni Bianchi non avrebbero mai abbandonato lo schiavismo, che se li avessimo lasciati fare sarebbero ancora sotto il loro giogo e non possono fingere di ignorarlo. Se avete il Ku Klux Klan nel sangue, i Neri possono sentirlo, anche oggi. Allo stesso modo in cui gli ebrei possono sentire il sangue nazista e i serbi quello croato"

Parole che non sono piaciute al Consiglio che, come afferma Vlatko Marić, reputa che si tratti "di incitazione all'odio. Non si parla di criminali croati, ma di tutti i croati. Non abbiamo nulla contro Rolling Stone come rivista o Bob Dylan come cantante", eppure la denuncia, sporta nel dicembre 2012, è partita, benché – seppur accettata nella forma – non è ancora stata esaminata a fondo.

Intanto il 13 novembre scorso Bob Dylan è stato insignito dal ministro della Cultura francese Aurelie Filippetti della Legione d'Onore, massima onorificenza francese la cui assegnazione al menestrello di Duluth aveva, però, creato qualche problema. Il settimanale francese “Le Canard Enchainé”, a maggio, aveva scatenato una polemica riportando come sul nome di Dylan non ci fosse affatto unanimità, anzi, il Gran Cancelliere Jean-Louis Georgelin lo avrebbe addirittura giudicato "indegno". I motivi? Eccesso di pacifismo e droga.

Chissà se il "tutto è bene quel che finisce bene" varrà anche per la denuncia.

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