Blanco: “A Sanremo mi hanno gettato tanta mer*a addosso, ma non ho ucciso nessuno”
Sono passati più di due mesi dall'episodio, dall'arrivo di Blanco sul palco del Festival di Sanremo 2023, per esibirsi con il suo nuovo singolo L'isola delle rose. Minuti che hanno segnato la carriera del giovane cantante lombardo, che dopo i primi 20 secondi del brano, segnalava il malfunzionamento delle cuffie. Da lì, la distruzione della scenografia sul palco e la reazione emotiva del pubblico, che ha costretto Amadeus a interrompere l'esibizione. Nelle scorse ore, per la presentazione del suo nuovo album Innamorato, il cantante è voluto ritornare sull'accaduto nell'intervista a Fanpage.it che uscirà completa venerdì.
I problemi con la cuffie già durante le prove
Il cantante, che già nei momenti successivi all'inizio del brano aveva segnalato il malfunzionamento dell'in ear, ha raccontato un retroscena che risaliva alle ore precedenti all'esibizione: "Già durante le prove avevo segnalato questo problema alla cuffia e mi era stato detto che sarebbe stato risolto direttamente la sera. Dopo aver cantato Brividi pensavo fosse stato risolto, anche se già lì, all'inizio, sentivo qualcosa di strano in cuffia". Poi Blanco sale sul palco, in sottofondo parte la produzione di Michelangelo del nuovo singolo L'Isola delle rose: "Ho sentito che c'era qualcosa di strano, ho tolto la cuffia, ho segnalato il problema, l'ho rimessa, ho detto che non sentivo la voce e mi hanno detto di andare avanti. Quello che non si spiega, però, è che loro ti dicono che basta che alzi le mani e si rifà, ma non è vero perché ci sono dei tempi televisivi da rispettare".
Blanco: "La situazione è scivolata di mano"
Uno dei dubbi principali del pubblico e degli addetti ai lavori è sicuramente il modo in cui l'esibizione poteva essere gestita, soprattutto prima e dopo l'interruzione da parte di Amadeus. In molti infatti, si sono chiesti se il cantante avesse potuto cantare anche senza le cuffie, ascoltando la melodia sul palco: "No, lì non ci sono gli speaker direzionati verso il palco, senti il rimbombo che torna indietro, quindi quando togli le cuffie senti le tue parole ma in ritardo di due secondi, quindi o vai fuori tempo o non senti. A quel punto mi sono incazzato, anche se dovevo fare già quel tipo di esibizione, dovevo spaccare la rose, anche se non così, poi la situazione è scivolata di mano". Una scenografia che gli è costato anche un'indagine della procura: infatti il 16 febbraio scorso la procura di Imperia lo ha iscritto al registro degli indagati per il danneggiamento delle rose.
Le scuse all'Ariston e alla città di Sanremo
Un finale sorprendente, non con un'accezione positiva, ma che era stata anticipata anche dalle scuse di Blanco. Dopo l'incidente con le rose sul palco, infatti, il cantante aveva scritto un piccolo testo di scuse all'Ariston e alla città di Sanremo: "Cadono fiori, Ariston. Si spezzano fiori, Ariston. Cala il sipario, Ariston. Ti ho messo in lacrime come la mia mamma, Ariston. Mi hai visto fragile come un bimbo e qui proprio qui, dove mi hai insegnato a correre, sono caduto. Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston. Ma poi…Rido, rido, ridi, rido, perché non sono perfetto come mi volevi. Ma finalmente sono me stesso, ti voglio bene Ariston. Con tutta la mia follia".
Le critiche di Blanco
Le scuse sarebbero poi potute diventare una canzone dal titolo Sbagli, che però Blanco ha deciso di non aggiungere in Innamorato: "L'ho scritta più per chiedere scusa alle persone che si sono offese, però la verità è che in tv non puoi essere te stesso. Mi è stato detto che ho creato dei danni morali a delle persone ma non ho ucciso nessuno in tv, ho solo rotto delle rose. La cosa brutta non è neanche stata quella delle rose, ma che, Amadeus a parte, molti hanno giocato su questa cosa pensando più a buttare merda su un ragazzo di vent'anni, mangiando su questa cosa". Innamorato, il suo nuovo album, è uscito oggi: l'occasione per lasciarsi alle spalle alcuni dei mesi più difficili della sua carriera.