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Benji & Fede augurano “Buona fortuna”: anche Leonardo Bonucci nel video contro il bullismo

È uscito il video di “Buona fortuna”, ultimo singolo di Benji & Fede che ha come protagonista anche Leonardo Bonucci.
A cura di Redazione Music
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Benji e Fede con Leonardo Bonucci
Benji e Fede con Leonardo Bonucci

Si chiama "Buona fortuna" il nuovo singolo di Benji & Fede che anticipa il loro nuovo album, il terzo, che uscirà nella primavera del 2018. Il singolo è stato pubblicato o scorso 15 dicembre, come augurio per il nuovo anno, ma da ieri è disponibile anche il video che oltre a loro due ha come protagonisti il piccolo Niccolò Calvagna e Leonardo Bonucci, difensore del Milan e della nazionale italiana di Calcio. Il nuovo album di Benjamin Mascolo e Federico Rossi arriverà a due anni da "0+" e a tre dall'esordio "20:05", che hanno conquistato, sommati, tre dischi di platino.

Bonucci moderno supereroe

Il video, girato da mauro Russo, è una denuncia contro il bullismo e vede il giovane attore doversi confrontare con compagni di scuola prepotenti che non perdono occasione per deriderlo. A dargli fiducia, però, c'è Leonardo Bonucci, insignito recentemente del Fifa Football Award, che ha accettato la proposta dei due anche "per la sua vicinanza alle tematiche di promozione dello sport, inteso come veicolo fondamentale di integrazione e di crescita personale e collettiva dei giovani". A lui, moderno super eroe, il compito di infondere fiducia nel ragazzino protagonista che, grazie al difensore, non si lascia mai scoraggiare e sopraffare dal manipolo di bulli.

Il significato di "Buona Fortuna"

La canzone nasce da un'idea di Fede – che è anche autore del brano – e in particolare dal ricordo di quello che gli diceva suo padre prima della scomparsa e che è diventato messaggio fondamentale della canzone: "Mi ricordo qualche anno fa, tu che me lo ripetevi sempre: ‘Tu puoi arrivare alla luna. Tu puoi arrivare alla luna'", con il ritornello che è un inno alla felicità, portatore di un messaggio positivo, nonostante il dolore per la perdita e per quei "due biglietti in tasca, non siamo mai partiti, chissà com’era poi domani se non ci fossimo divisi".

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