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Banji Mascolo: “Mi avete chiamato pazzo e drogato, ma sono contento perché sono diverso, vivo”

Nei giorni scorsi Benji Mascolo, cantante ed ex componente del duo Benji & Fede è andato in tendenza su Twitter per una serie di messaggi indirizzati a Federico Rossi. Nelle scorse ore, partendo da quei messaggi, il cantante è tornato a scrivere parlando dell’importanza di essere liberi e diversi.
A cura di Redazione Music
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Nei giorni scorsi Benji Mascolo, cantante ed ex componente del duo Benji & Fede è andato in tendenza su Twitter per una serie di messaggi indirizzati al suo amico ed ex partner artistico Federico Rossi. Partendo da un amico che gli aveva fatto arrivare all'orecchio che Fede fosse geloso di lui e della sua vita, Benjamin aveva scritto un lunghissimo messaggio in cui parlava delle doti di Federico, di quanto a essere veramente geloso del suo talento incredibile fosse lui: Sei un artista incredibile. Non lo sai e non te ne rendi conto. La gente non ne ha idea di cosa sei in grado di fare. La prossima volta che sei geloso di me ti tiro uno schiaffo. Perché io sono geloso di te ogni giorno. Geloso del talento incredibile che hai".

Erano una serie di messaggi che hanno portato un po' di fan a scherzare giocando sulla lucidità del cantante. E proprio da quello Benji è partito per una disanima sulla libertà di dire quello che si pensa, sul bisogno di essere liberi senza condizionamenti sociali, quelli che, scrive, si hanno per esempio quando si è a scuola. Un inno alla diversità:

"Avere un’opinione significa prendersi il rischio che qualcuno si offenda dalle tue parole. Non bisogna avere paura di esprimere le proprie idee, se fatto con rispetto ed educazione: è nel dialogo e la comunicazione che i rapporti con le persone e la società crescono e migliorano. Ho deciso di essere sempre più sincero e onesto, con me stesso e con gli altri. Ad alcuni non piaceranno i miei metodi poco ortodossi e troppo diretti, la scelta delle parole o le mie posizioni politiche o sociali. Ma è alla base della nostra cultura e genetica: ESSERE DIVERSI. Dai 5 ai 18 anni ci chiudono in una stanza e legano a un banco dicendo: ‘devi dire questo, devi pensare questo, devi scrivere questo. Se lo fai con precisione ti do un premio, un bel voto'. A scuola essere ‘diverso' non significa essere speciale, significa essere cibo per i bulli. Ma proprio come una specie ha bisogno di diversità a livello genetico per sopravvivere, allo stesso modo ne ha bisogno una società. Persone diverse con pensieri diversi che si uniscono con rispetto per trovare soluzioni nuove a problemi attuali. Per fare un’armonia musicale ci vogliono più note: “do re mi fa sol la si”. Non dobbiamo essere tutti “re”, o tutti “mi” o tutti “fa”, sennò l’armonia non esiste. E se al “do” sta sul cazzo quando suono il “re”, è una mancanza sua, non mia".

E proprio questa diversità lo rende liberi, spiega, per questo dice, tra il serio e il faceto, di non preoccuparsi per lui perché è l'uomo più felice del mondo, e lo è anche perché ormai ha demolito le barriere che spesso ci vengono imposte:

Non preoccupatevi per me dunque, sono l’uomo più felice del mondo, e se nel mio piccolo proverò a condividere la mia gioia e il mio amore con le persone che ho intorno, è perché la vita mi ha dato così tanto che è solo giusto restituire di più. Non abbiate paura a parlare. Non è cringe esprimere pubblicamente i propri sentimenti. Non è sbagliato vestirsi diversamente dagli altri. Non è da sfigati essere appassionati ad attività diverse dalle 3 solite accettate dalla società. Non è da stupidi allenare i propri muscoli. Non è essere pazzi avere una visione e credere in un sogno. Non è essere “puttane” avere confidenza nel proprio corpo ed essere sexy. Non è innaturale avere un orientamento sessuale diverso, come non bisogna vergognarsi di dire a un amico o un fratello TI AMO senza per forza esserne attratti sessualmente. Sono stato chiamato “pazzo”, “drogato”, “scoppiato” e mille altre cose nelle ultime 24 ore, ma non mi sono mai offeso. Anzi, li prendo come complimenti. Perché sono diverso, Perché sono vivo. With love, Ben.

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