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Aurora Ramazzotti, la musica e papà Eros: “Ho canzoni nel cassetto che non ho mai fatto uscire”

Durante la prima data del World Premiere Tour per l’uscita di “Battito Infinito” del padre Eros, Aurora Ramazzotti ha parlato del suo futuro. L’intervista a Fanpage.it dopo il concerto.
A cura di Francesco Raiola
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Aurora Ramazzotti sarà una delle protagoniste del nuovo album di suo padre Eros: il disco si chiama "Battito infinito" e indica il ritorno del cantante romano a quattro anni di distanza dal suo ultimo progetto. Nelle ultime ore, l'artista ha presentato il nuovo disco in una delle località del World Tour Première, a Siviglia in Spagna, dove ha incominciato un viaggio che lo porterà poi ad Agrigento, poi a Verona, Atene e Caesarea, per poi partire per il  Battito Infinito World Tour il 30 ottobre da Los Angeles. Un viaggio infinito per il cantante, che ha avuto nel giorno della presentazione al pubblico del disco, la vicinanza di sua figlia Aurora Ramazzotti, che sarà presente nel progetto nel brano, dopo aver scritto la titletrack "Battito infinito". Fermata a Siviglia da Fanpage.it, ha risposto ad alcune domande.

Eros Ramazzotti, locandina World Tour Premiere
Eros Ramazzotti, locandina World Tour Premiere

Com'è nata "Battito Infinito"?

Per me è stato un motivo di grande fierezza perché, tra i miei genitori, mio padre è sempre stato quello che ha voluto più proteggermi. Quindi nonostante abbia da sempre il sogno di fare musica, accantonato per ovvie ragioni, comunque è sempre stato cauto e questa cosa l'ho molto apprezzata. Il fatto che lui mi abbia coinvolta questa volta, denota a mio avviso una grande dimostrazione di stima nei miei confronti che è un passaggio della vita bello. Significa che sto crescendo e pur essendo per sempre la sua bambina mi vede più adulta, ma anche una persona con cui condividere idee e questo significa tutto.

Di cosa ti sei occupata?

Non mi prendo meriti se non aver prestato la mia voce e aver fatto la traduzione del testo.

Come è nata la collaborazione?

Lui mi ha fatto andare in studio, solitamente quando dice così è sempre perché deve farmi una sorpresa, ma mai avrei pensato che sarebbe stato questo perché non mi ha mai fatto una cosa del genere, per questo pensavo che ci fosse qualcuno da incontrare. Quando sono arrivata mi ha fatto dapprima fare i cori. Dopo mi ha detto che c'era quel testo e mi ha chiesto di farglielo parlato: l'ho fatto in italiano, ma non ci convinceva, così mi ha chiesto di tradurlo in inglese. L'abbiamo fatto e me l'hanno fatto sentire settimane dopo quando l'hanno mixata e masterizzata: poi sono anche andata a registrare le visual che abbiamo fatto durante il concerto. Il fatto che mi porti con sé in tour è sempre emozionante. Anche se io sono sempre stata al centro del suo mondo, anche quando con "L'aurora" spesso le persone mi mandano i video, mi pensano, questo però è uno step oltre. Poi aprire il concerto, sono davvero emozionata, quando l'ho visto ho pianto.

Pensi che possa essere un primo passo?

Guarda, ho sempre avuto questo sogno nel cassetto che un po' mi terrorizza e un po' mi eccita. Io ho scelto un percorso di comunicazione e conduzione perché trovo che possa essere inclusivo di tante cose diverse, no? Questo mi permette di sperimentare facendo tante cose ma ho un grande rispetto della musica e degli artisti e del lavoro che fanno, di conseguenza non penso che avrei mai la presunzione di dire: "Potrei fare la cantante o comunque l'artista musicale". Proprio perché ne conosco uno e ne conosco i retroscena e so quanta passione devi avere nel cuore, deve essere la tua vita, altrimenti non ce la fai a sostenere i ritmi. Questo l'abbiamo visto anche negli anni con tutti gli artisti che sono passati e pochi che sono rimasti, io continuerò a coltivare la mia passione e chissà, forse un domani. Io ho delle cose nel cassetto che non ho mai avuto il coraggio di fare uscire, chi lo sa, magari un giorno…

Come autrice o interprete?

Entrambe, perché io amo molto cantare, le corde vocali sono genetica, le eredi, quindi anche l'intonazione è un regalo, anche mio nonno e il mio bisnonno cantavano, è una cosa di famiglia, anche mio fratello Gabrio Tullio, che è piccolissimo, fa acuti che sembra Pavarotti. Io poi mi batto per questa cosa che il patrimonio artistico è importante, quindi mai dire mai.

Hai visto nascere Battito infinito? Che ne pensi?

Tutto l’album è frutto degli anni che abbiamo vissuto. Ha scritto tutto l’album in quarantena anche in seguito a una separazione. È una rinascita sia come uomo ma anche come umanità. Mio padre è per la pace. Crede nella musica come momento di unione. Il mio pezzo di testo nasce per celebrare la vita.

E il tuo rapporto con "L'aurora"?

Il regalo più grande è già avere una canzone, anche non essendo ancora nata. È mia ma è di tutti, è diventata un inno di rinascita. La sento mia ma mi piace questo senso di condivisione. Sono cresciuta ormai, è un nuovo capitolo che si apre.

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