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Articolo 31: “Non abbiamo fatto la reunion per soldi. La nostra generazione? È invecchiata male”

Dopo il ritorno con Un bel viaggio al Festival di Sanremo 2023, gli Articolo 31 ripartono con il nuovo singolo Classico: qui l’intervista alla band.
A cura di Vincenzo Nasto
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Articolo 31, foto di Comunicato Stampa
Articolo 31, foto di Comunicato Stampa

"Avevo detto mai più con DJ Jad e con Fedez, avevo detto mai più un talent alla tele. La vita poi mi ha detto: coglio*e perché ti blocchi? Lo sai chi non cambia mai idea? Gli ottusi o i morti. Avevo detto mai Sanremo e ci vedremo all’Ariston". Era il 21 dicembre 2022 e con un freestyle su Instagram, gli Articolo 31 annunciavano una reunion ufficiale. J-Ax e Dj Jad, dopo le serate al Fabrique nel 2018, di nuovo assieme per un nuovo album, anticipato da Un bel viaggio, protagonista al Festival di Sanremo. Poi l'uscita di Filosofia del F**k off e nelle ultime ore il nuovo singolo Classico. Una presa di posizione contro una generazione di cui, solo anagraficamente, fanno parte: "Vorrei togliere Internet agli ultra quarantenni, che amano i gattini, che odiano i clandestini, che risolvono i complotti ma sbagliano i congiuntivi". Qui l'intervista agli Articolo 31.

Come nasce Classico?

Dj Jad: Beh, come sempre. Io ho prodotto la base e J-Ax ci ha scritto sopra.

J-Ax: Concettualmente è stata anche suggerita da alcuni battibecchi nati durante l'estate: ripetevano che i giovani facevano cag***, che non hanno voglia di lavorare e tutti i soliti cliché. Poi abbiamo riflettuto sul fatto che gli Articolo 31 avessero sempre rappresentato una generazione che su internet era in minoranza.

E adesso?

J-Ax: Lo siamo ancora. La mia generazione è invecchiata male, rifiuta di fare politica azionaria. Poi a differenza dei giovani, è andata veramente sotto con gli smartphone, con i social. Non avendo gli anticorpi dei più giovani, sono stati risucchiati dalle teorie del complotto.

Come si trasforma tutto questo in Classico?

J-Ax: Ho voluto fare un pezzo divertente su chi a 50 anni giudica chi non ha una laurea e dall'altro lato non vuole crescere mai.

Qual è l'aspetto che ritenete peggiore di questa generazione di cui, solo anagraficamente, fate parte?

J-Ax: Credo il giudizio delle generazioni precedenti sul peso attuale del mondo. Attraverso la superficialità dei commenti, l'utilizzo di iperboli, si vorrebbero ottenere dei valori assoluti per tutte le generazioni, ma non può essere così. Ognuno ha le sue eccellenze e i suoi difetti.

Cosa significa essere diventati un "classico" nella cultura pop italiana, anche per ciò che rappresentate?

J-Ax: Nel brano lo utilizziamo come richiamo a un modo di dire: C'è chi invecchia e chi diventa un classico. Ho una visione diversa dal solito sulla musica che diventa un classic per il pubblico: è legata a una concezione temporale. Per esempio quando eravamo giovani, i nostri "classici" erano autori come Claudio Villa.

Dj Jad: Alcuni artisti rimangono.

J-Ax: Questi artisti rimangono, magari per i conoscitori di musica, per 3/4 generazioni, ma per il pubblico generalista si perdono le tracce. Non sono sicuro che tra 100 anni le persone in strada conosceranno i Rolling Stones.

Come si rimane attuali?

J-Ax: Ho sempre scritto per la cronaca, mai per la mia/nostra storia.

La cronaca racconta anche di un abbraccio del pubblico durante gli scorsi mesi.

Dj Jad: È una cosa che non ci aspettavamo. Da una parte avevamo l'annuncio di Sanremo, per questo avevamo deciso di fare una data a Milano. Poi quando abbiamo capito che le persone si moltiplicavano, come le date, siamo stati molto sorpresi e la cosa ci ha appagato moltissimo.

J-Ax: Poi abbiamo visto che i fan non cantavano solo i successi del passato, ma anche le cose nuove che stiamo pubblicando.

Immagino anche Disco Paradise.

J-Ax: Sì, la conoscevano tutti a memoria. Per questo ci stiamo impegnando molto per non vivere sui successi del passato, che non vogliamo intaccare. Cerchiamo di fare le cose nel rispetto del mercato italiano, non esistono formule magiche per il successo. Siamo ancora figli di Albertino.

Un'industria discografica che è cambiata molto negli ultimi anni?

J-Ax: Fino a che lavori nell'industria discografica, devi anche rispettare le regole che ci sono.

Dopo Un bel viaggio, Filosofia del Fuck Off e Classico, che tipo di album ci dobbiamo aspettare?

Dj Jad: Il primo passo è stato rimetterci in gioco ed è stato possibile grazie a Un bel viaggio al Festival di Sanremo. Quella canzone aveva una sonorità pop, anche per la storia che volevamo raccontare su quel palco. Invece con Classico si ricomincia il lavoro alla vecchia maniera degli Articolo 31: io produco le basi e J-Ax ci scrive sopra.

Rispetto ad allora, quali regole vi siete dati?

Dj Jad: Poche: cerchiamo di fare cose che non si sentono in giro. Scriviamo delle cose a cui teniamo, ma soprattutto che ci divertano, anche e soprattutto mentre le facciamo. Rispetto al passato siamo molto più cauti su ciò che facciamo uscire, anche perché il mercato è cambiato.

J-Ax: Abbiamo pensato di dover fare uscire una serie di singoli e poi sull'ultimo pubblicare anche l'album. Per adesso abbiamo una quindicina di canzoni su cui stiamo lavorando e che sono ancora incomplete.

Qualcuna di queste 15 canzoni è stata inviata a Sanremo e potrebbe percorrere le stesse orme di Un bel viaggio?

J-Ax: Un bel viaggio è stato un episodio singolo, Jad mi ha convinto una volta ed è sufficiente. Non vogliamo diventare quelli che cercano di andarci ogni anno. Credo che Un bel viaggio sia stato un bel regalo per i nostri fan, ma non vogliamo diventare presenzialisti.

Dj Jad: È stato il posto giusto per raccontare la nostra storia.

J-Ax: Per dire che abbiamo fatto la pace, ma va bene così.

Che rapporto avete con la nostalgia, soprattutto legata alla sensibilità del pubblico nei confronti della vostra musica?

Dj Jad: Io sinceramente non ho sentito nostalgia in questi live che abbiamo fatto, anzi eravamo completamente nel presente. C'erano varie generazioni nel pubblico, c'era molta sintonia tra di noi.

J-Ax: Spoilero una frase che forse rientrerà nel disco: "Non abbiamo fatto la reunion per i soldi, già li avevo". Si vede che ci sono delle reunion per fare cassa, ed è anche abbastanza facile da capire. Basta vedere da quanto i membri sono inattivi nel mercato discografico.

E invece voi?

J-Ax: Parlo dal punto di vista personale e credo di aver realizzato tutti i progetti che avevo in mente. Mi sembrava giusto recuperare anche quella parte degli Articolo 31. C'è molto affetto nei confronti di questa storia e mettere un punto finale, soprattutto con Jad, credo fosse la strada giusta. Poi è una cosa che abbiamo cominciato da giovani e stiamo chiudendo da "diversamente" giovani. Credo sia la cosa più bella.

Dj Jad: La nostalgia incupisce e io non voglio essere incupito.

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