Anna Tatangelo in “Occhio per Occhio”, il nuovo video
Dopo una rapida occhiata ai nuovi suoni e al nuovo look, avvenuta durante la settimana sanremese con il cliccatissimo spot di Coconuda, finalmente Anna Tatangelo scopre le sue carte, lanciando la nuovissima "Occhio per Occhio". Scritta dal suo compagno Gigi D'Alessio, il brano arriva in rotazione radiofonica, accompagnato da un video spumeggiante che conferma le aspettative di un cambiamento di rotta nell'artista di Sora. La direzione è quella di sonorità che strizzano l'occhio più agli States, che al pop italiano, non a caso i fan l'hanno già ribattezzata ironicamente, Lady Tata.
Una dichiarazione di guerra. "Occhio per Occhio" è la promessa di una donna ferita da un uomo falso ed ipocrita, un duro attacco, una dichiarazione d'intenti a rendere "occhio per occhio, dente per dente" a chi non ha corrisposto un amore sincero. Ambizioso il video, dove possiamo ammirare Anna Tatangelo in versione manager, accalappiare una folta schiera di dirigenti sul tavolo delle riunioni, da meccanico sexy alla versione "in da ghetto", con un corpo di 60 ballerini coreografati da Steve La Chance, fino ad un interessante femme fatale in lingerie color carne su un divano bianco. Un totale di otto cambi per un video che cita, in una maniera anche abbastanza palese, il meglio del R&B a stelle e strisce.
Un po' Womanizer, un po' Aguilera. Delle sequenze mostrate in "Occhio per Occhio", su tutti si evince l'ispirazione presa da Womanizer di Britney Spears dove la star americana era un'affamata segretaria pronta a mangiarsi un reparto intero di "white collar".
La scena del ghetto è un po' Grease, per l'abbigliamento, ma nella location e nelle inquadrature, non può non far pensare a Can't hold us down, dove la strada era teatro del duello a colpi di passi tra il pussy power di Christina Aguilera e i nigga del quartiere.
Più Lady Tata che Anna, dunque. In uno degli otto cambi utilizzati da Anna Tatangelo, appaiono anche i nail ring utilizzati e lanciati proprio da Lady Gaga nel video di Judas. La nostra Anna ne riprende molto anche lo stile, per una trasformazione che cerca, probabilmente, la strada giusta per soddisfare i fan vecchi, ma soprattutto trovarne di nuovi. Magari meno "di periferia" e più da "iTunes generation".