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Angelina Mango canta la sua storia tra autodistruzione e perdita: “Orfana reale, annoiata a morte”

Si chiama Formica il nuovo singolo di Angelina Mango che ha appena firmato per Sony: una ninnananna dark di cantautorato urban.
A cura di Redazione Music
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Angelina Mango è una giovane cantautrice italiana, che Fanpage aveva già incontrato e che adesso torna con una nuova veste sonora per una nuova avventura discografica. La cantautrice, infatti, ha firmato per Sony e ha pubblicato il suo nuovo singolo "Formica", un brano che porta Mango su nuovi lidi, una canzone che, come dice lei stessa "apre la strada ad un sound che ho cercato per tanto tempo, perché è la cosa più estrema, più lontana dal mio punto di partenza. Non c’è mai il modo giusto per presentarsi, ma questo di certo non fa troppi giri di parole".

Il significato di Formiche

Il brano è definito, nella nota stampa, come una "ninnananna disillusa e scura che parla di autodistruzione, di sofferenza e di perdita" e lo teniamo perché forse è il modo migliore per raccontarla. Angelina parla delle sue esperienze, di come è diventata grande molto presto ("Forse era già scritto che sarei cresciuta in fretta"), facendo riferimento, probabilmente, alla scomparsa prematura del padre, parla del paese in cui è vissuta, ma anche della Milano che l'ha accolta, da grande: "Avevo bisogno di raccontare la mia storia, la canterò in rima come un giullare di corte. Mi tolgo la corona e indosso scarpe a punta. Guarda l’orfana reale, si è annoiata a morte" canta Angelina.

“Formica racconta la mia storia perché soltanto raccontandola ho trovato un modo per darle un senso. Parla delle mie origini e del mio futuro, parla di me" si legge sempre nella sua dichiarazione nel comunicato stampa, ma basta ascoltare la canzone per capire che la cantautrice ha le idee molto chiare e sa come scriverle: "So dirti a che punto entra in gioco l’autodistruzione. So dirti dove andrò se non funziona sta canzone. So dirti com’è un corpo che muore. So dirti tutto quello che vuoi, ma non so com’è senza amore".

Chi è Angelina Mango

Angelina Mango non è propriamente una esordiente, non fosse altro che nella musica ci sguazza da sempre, grazie al papà, Mango, appunto, e alla madre, Laura Valente, voce storica dei Matia Bazar, tra le altre cose. Ma Angelina sa che niente è dovuto e così ha buttato una canzone che guarda a un cantautorato pop contemporaneo, con una produzione che mescola la chitarra a beat urban con gli hi hats che rimandano a sonorità trap a cui l'orecchio è abituato, ma riuscendo a trasformarli in tutt'altro, piegandoli al bisogno della canzone e al suo flow. La cantante, infatti, mescola momenti rappati a una capacità di canto e modulazione della voce che mostra tutti gli spettri che può raggiungere.

Il testo di Formica

Quando son nata nevicava pure se era aprile
E mi hanno dato un nome da nonna seduta in cortile
Forse era già scritto che sarei cresciuta in fretta
E che al momento di sbagliare sarei stata già vecchia
Così nella casa del mulino bianco
Io selvatica come il capo del branco
Ho sbranato a sangue freddo le emozioni più forti, prima del tempo
Prima che potessero opporsi, prima del tempo
Principessa di un castello caduto in rovina
Ho già l’anima salda di una regina, di una regina
E Milano mi accoglie senza troppe domande
Mi impone solamente l’ansia sociale

Io vengo da lontano direttamente dall’altra vita
Sparata, freccia di una corda tesa
Sdraiata, il mio corpo non fa fatica
E la mia mente è sempre forte come una formica
Come una formica, come una formica, hey

Dovevi fare un pezzo piano e voce
Adesso non capisco più chi sei
Dovevi farti il segno della croce
Prima di correre così veloce
Non puoi buttarti nel vuoto parlando di te

Avevo bisogno di raccontare la mia storia
La canterò in rima come un giullare di corte
Mi tolgo la corona e indosso scarpe a punta
Guarda l’orfana reale, si è annoiata a morte

Nina Nina Nina Nina Nina
Poi a volte sono un po’ bambina
Nina Nina Nina Nina
Ninnananna ninna oh, questa bimba a chi la do
La do a chi vuole saperne di più
Chi non si ferma sulla soglia di casa
Io guardo in faccia chi lo guarda in faccia il dolore
Io guardo in faccia chi capisce l’intenzione
Non vengo dalla strada, ma di un marciapiede
So dirti il sapore, l’odore, il colore
L’amore dei ragazzi che limonano sotto il lampione
So dirti a che punto entra in gioco l’autodistruzione
So dirti dove andrò se non funziona sta canzone
So dirti com’è un corpo che muore
So dirti tutto quello che vuoi, ma non so com’è senza amore

Dovevi fare un pezzo piano e voce
Adesso non capisco più chi sei

Dovevi fare un pezzo piano e voce
Adesso non capisco più chi sei
Dovevi farti il segno della croce
Prima di correre così veloce
Non puoi buttarti nel vuoto parlando di te

Un giullare di corte, orfana reale
Un giullare di corte, orfana reale

Io vengo da lontano, direttamente dall’altra vita
Sparata, freccia di una corda tesa
Sdraiata, il mio corpo non fa fatica
E la mia mente è sempre forte come una formica
Come una formica, come una formica.

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