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Andrea Bocelli, primo italiano in testa in America e Inghilterra, ma l’Italia preferisce i Maneskin

Primo nella classifica americana e primo in Inghilterra, Andrea Bocelli può, oggi, fregiarsi di un altro record in una carriera lunga e piena di premi e soddisfazioni. Il tenore, infatti, è il primo artista italiano a piazzare contemporaneamente un album, “Sì”, in cima alle due classifiche, solo in Italia non riesce a salire sul podio.
A cura di Francesco Raiola
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Andrea Bocelli e il figlio Matteo (ph Luca Rossetti)
Andrea Bocelli e il figlio Matteo (ph Luca Rossetti)

Andrea Bocelli sta festeggiando e non poco: per la prima volta un artista italiano è in testa alle classifiche anglofone più importanti, la Billboard 200, ovvero quella americana e quella inglese. Un avvenimento mai accaduto prima che dà ancora più prestigio – se mai ce ne fosse stato bisogno – al tenore italiano, che la settimana scorsa ha pubblicato il suo quattordicesimo album "Sì" (Decca/Sugar Music), tornando al pop a 14 anni da "Andrea". Eppure, se proprio una macchia la si può trovare lo si può fare facendo riferimento alla massima del "nemo profeta in patria": nella prima settimana utile, infatti, l'album del tenore esordisce in sesta posizione, lontano da un podio che vede primeggiare il nuovo album dei Maneskin, "Il ballo della vita" che riesce a sorpassare anche l'ultimo di Elisa "Diari aperti", primo della cantante per la Universal e primo a non esordire in testa tra i suoi ultimi di inediti.

L'esordio di Bocelli in Italia

Con la classifica completamente cambiata nelle regole della sua composizione e in un mercato discografico che vive soprattutto di singoli e streaming, non sorprende che il buzz sui Maneskin li abbia portati molto in alto in classifica, ma fa sicuramente effetto vedere come Bocelli sia nella seconda metà della Top 10, dietro anche ad album usciti settimane fa, come quello di Irama, di Alessandra Amoroso e di Lady Gaga e Bradley Cooper, quasi a dimostrazione che il bel canto e un genere che da sempre ci ha caratterizzato nel mondo ha sempre meno appeal nel nostro Paese. Poco male, ovviamente, per il tenore, che ha una dimensione talmente internazionale da potersene infischiare, anche se essere primi anche nel proprio Paese sarebbe stata una ciliegina sulla porta importante.

Le parole del tenore

Nell'anno dei suoi 60 anni, comunque, il tenore si leva la soddisfazione di questa prima volta, vendendo un totale di 126 mila unità (tra fisico, digitale e corrispondenti streaming): "La vita non smette mai di sorprenderti, soprattutto per quelli che ne sono pazzamente innamorati. Ben oltre i numeri e le classifiche – ha dichiarato Bocelli – ciò che conta veramente è l'affetto del pubblico e la stima delle persone. Ciò che conta sono le strette di mano, i sorrisi, gli applausi che spesso, come in questa felice circostanza, si tramutano in risultati che vanno oltre qualsiasi più rosea aspettativa. Il mio enorme grazie va a tutte quelle persone che hanno voluto premiare i miei sforzi. Un grazie va anche a nome di Matteo che in questi giorni sta vivendo al mio fianco questa esperienza straordinaria e al quale auguro la realizzazione di un sogno che, come accade raramente, ha di gran lunga superato la realtà".

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