Anche Elodie contro il Vaticano per il Ddl Zan: “Per fortuna non mi hanno battezzata”
Non è la prima volta che Elodie si espone per dire la sua in relazione al Ddl Zan, uno dei disegni di legge che più ha infervorato il dibattito pubblico in questi mesi e per il quale sono intervenuti svariati artisti in più occasioni. Dopo le recenti dichiarazioni del Vaticano, che ha ritenuto la proposta non conforme al Concordato e limitante per la libertà di pensiero dei cattolici, la cantante si è espressa senza remore, scagliandosi contro l'autorità ecclesiastica.
Il messaggio di Elodie
Un video in cui Elodie camminando spedita e sorridente dichiara: "Oggi il ringraziamento speciale va ai miei genitori, perché non mi hanno battezzata, grazie", è così che la cantante esprime il suo dissenso nei confronti di quanto dichiarato dal Vaticano in merito alla legge contro l'omotransfobia. Un messaggio a chiare lettere con cui si sottintende la soddisfazione di non rientrare nel bacino dei credenti, di coloro che appartengono alla religione cattolica, soprattutto dopo una dichiarazione che non coincide con un'idea più ampia di accoglienza e di tolleranza. Non è la prima volta che Elodie si espone a sostegno della battaglia per i diritti della comunità LGBTQ+.
L'attacco di Fedez
Non solo Elodie, ma anche Fedez oggi ha detto la sua a riguardo e si è scagliato contro il Vaticano parlando dei casi di pedofilia che spesso sono emersi nelle maglie della chiesa, chiedendosi il perché non si siano mai stati dei processi adeguati, e accusando gli esponenti del clero di poter aggirare le leggi italiane, e infine puntando il dito anche sul patrimonio immobiliare che da sempre detiene la Chiesa.
I punti contestati dal Vaticano
I punti del disegno di legge che vengono contestati dal Vaticano sono quelli che riguardano il Concordato, rivisto nel 1984, e precisamente quelli che assicurano alla Chiesa "libertà di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale"; e alla comunità di cattolici garantiscono "la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".