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Ana Mena: “All’inizio cantavo in italiano grazie a Google Translate, poi l’ho imparato, è sexy”

Nelle scorse ore è stato pubblicato il video di Acquamarina, il nuovo singolo estivo di Ana Mena in compagnia di Guè: qui l’intervista alla cantante spagnola.
A cura di Vincenzo Nasto
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Ana Mena, 2023
Ana Mena, 2023

Prima ci son state D'estate non vale, A un passo dalla luna e Un bacio all'improvviso, oggi Ana Mena ritorna con un nuovo singolo estivo: dopo aver collaborato con Rocco Hunt, Fred De Palma e Federico Rossi, questa volta è il turno di Guè. Acquamarina, il suo nuovo singolo dopo l'uscita, a marzo, dell'album Bellodrama, è la ciliegina sulla torta di una cantante che negli ultimi sei anni ha polarizzato la critica della musica italiana, meno il suo pubblico. Infatti è innegabile il successo della cantante, con centinaia di milioni di streaming e record di certificazioni, ma anche e soprattutto per la sua partecipazione al Festival di Sanremo. Ana Mena, però, sembra aver aperto anche altri sbocchi artistici, come la recitazione, tra i video dei suoi brani musicali e serie tv, come Benvenuti a Eden, su Netflix. Qui l'intervista ad Ana Mena.

Dopo D'estate non vale, A un passo dalla luna e Un bacio all'improvviso, arriva Acquamarina con Guè. Com'è nato il brano?

Ci siamo ispirati al pop degli anni '90: quella mattina ero arrivata in studio con l'idea di un brano con un'anima vintage e che avesse un tocco cinematografico.

Quando hai pensato a Guè come collaborazione?

Subito, prima di tutto perché è un artista che mi piace molto. Poi avevo bisogno di un tocco più fresco ed ero sicuro lui lo potesse dare, infine abbiamo legato tutto a un video dai tratti comici, molto divertente. Secondo me è una di quelle canzoni che rispecchia al 100% il mio suono.

Mi pare che tu abbia dato al brano un indirizzo pop molto chiaro, come se volessi tenerti distante dall'urban, il genere in tendenza attualmente. È giusto?

Voglio fare ciò che mi piace ascoltare, ciò che mi caratterizza. Sarei falsa se dovessi interpretare altro e non riuscirei a trasmettere ciò che sono. Ammetto che mi piace navigare tra diversi stili, altrimenti mi annoio a fare sempre la stessa roba.

Ma?

Il pop è una corrente che mi piace da sempre. Ascolto molti artisti, soprattutto musica del passato e mi piace riproporla in chiave moderna.

Com'è cambiato il tuo rapporto con l'Italia e con la musica italiana negli ultimi anni, soprattutto dopo il successo e la partecipazione sanremese?

Inizialmente è stato un colpo di fulmine, fin dal primo momento. Sin da piccola ero innamorata del flamenco grazie a mia madre, mentre mio padre mi faceva ascoltare tanta musica latina e italiana. La canzone italiana è sempre stata presente in casa mia e sei anni fa ho deciso di cercare la mia opportunità anche qui, anche se non avevo molte aspettative.

Cosa ti frenava?

Ero cosciente della difficoltà, anche linguistica. Ciò che mi ha sorpreso è stato invece l'affetto e l'accoglienza delle persone. Mi ricordo in quel periodo che io registravo le canzoni senza saper parlare in italiano. Imitavo foneticamente ciò che mi diceva Google Translate: quando ho percepito il successo che stavo avendo in Italia, ho pensato che avrei dovuto almeno imparare la lingua.

Da quel momento non l'hai più abbandonata.

È stato anche un piacere perché la lingua italiana suona molto sexy. Da lì in poi ho sentito che anche l'Italia è casa mia. Ormai lavoro da qualche anno qui, ho un mio team che mi conosce benissimo. Ho fatto anche amicizie e vacanze qui, quindi il rapporto si è stretto ancora di più con il Paese. Ormai almeno una settimana al mese sono qui in Italia.

Hai sottolineato pure in un'intervista con il quotidiano spagnolo El mundo come non ti aspettassi un successo del genere in Italia.

Per me è stato sorprendente, qualcosa che era successo poche volte in passato, soprattutto a causa della lingua.

E per questo motivo hai deciso di portare la musica italiana nel tuo repertorio?

Sì, nel mio ultimo album c'è Manana dios dira che riprende Stasera che sarà dei Matia Bazar, c'è Musica Ligera da Musica Leggerissima di Colapesce e Dimartino. Ho vissuto la musica italiana sin da piccola, mi è stata trasmessa nel DNA. Ho cercato di ricreare e condividere con alcuni artisti italiani questa passione come Rocco Hunt e Fred De Palma, invitandoli anche in Spagna. È bello che rimanga questo legame, un po' come tra Laura Pausini ed Eros Ramazzotti.

Allora dimmi un pezzo della tradizione italiana che vorresti riproporre in una tua chiave.

Ce ne sono tante, ma la mia preferita è Ancora, Ancora, Ancora di Mina. Sarebbe bellissimo.

Cosa ti aspetta nei prossimi mesi?

Ci saranno tanti viaggi per promuovere il disco in giro per l'Italia, il tour spagnolo e tante novità per la musica che dovrà uscire tra qualche mese. Poi qui in Italia ho un paio di progetti di recitazione, ma non posso dire nulla. Diciamo che ci godiamo Acquamarina poi si vedrà.

In che veste riesci a vederti meglio in questo momento tra attrice e cantante?

Mi piace recitare anche se preferisco fare musica. La recitazione per me è un gioco e mi diverto quando interpreto dei personaggi nei miei video. Anche in quello di Acquamarina abbiamo ripreso il film del 1984 Splash – Una sirena a Manhattan. È stato molto divertente.

C'è un film nella storia del cinema in cui avresti voluto recitare?

Sicuramente non in un film comico, anzi. Penso a Orgoglio e pregiudizio, una storia bella e tragica allo stesso tempo.

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