Amy Winehouse e la cattiva amicizia di Pete Doherty
"Fui sbattuto fuori dalla stanza d'albergo di Amy proprio da Mitch Winehouse". Questa è una parte delle confessioni che Pete Doherty, l'ennesimo artista maledetto della Londra r'n'r, ha fatto sul prossimo numero del britannico NME. Per il leader dei Babyshambles sono stati giorni difficili quelli della tragica morte di Amy Winehouse, così come lo sono stati quelli precedenti con la famiglia di lei convinta che le capacità autodistruttive dell'ex ragazzo di Kate Moss non sarebbero servite ad altro, se non a peggiorare le condizioni della loro povera figlia. Ma Doherty si confessa a cuore aperto in un'intervista di sei pagine spiegando che, appresa la notizia, il suo cuore quasi si stava fermando dal dolore e, nei giorni seguenti, non riusciva a suonare la chitarra, né tantomeno voleva uscire di casa per vedere amici, persone, bere birra. E' rimasto tre giorni in assoluto silenzio e in surreale solitudine.
Amy Winehouse e Pete Doherty erano legati da una profonda amicizia. Certo, vedere quei due insieme non davano assolutamente garanzie su serate tranquille, prive di superalcolici, birre e droghe d'ogni tipo ma, forse per la sensibilità più o meno simile, erano una grande coppia proprio per questo. E soprattutto si stimavano. Da quando Amy non c'è più, pare che Pete Doherty abbia ridotto le "bravate", per usare un eufemismo e, rivela in ultimo al magazine, se c'è una cosa che per cui non si darà mai pace e che Mitch non gli abbia concesso di venire al funerale di sua figlia. Per i genitori della Winehouse, Pete Doherty è stato tra le principali "bad influence", cattive amicizie, di Amy Winehouse.
