Amadeus lancia i giovani a Sanremo 2022 e aspetta i Maneskin: “Porte aperte per loro al Festival”
Amadeus ha annunciato che a Sanremo Giovani saranno scelti tre artisti e non due per far parte dei Big del Festival che si terrà dall'1 al 5 febbraio. Un tentativo del direttore artistico di dare maggiore spazio ai nuovi talenti, a fronte di edizioni in cui, nonostante la categoria a parte, di spazio nelle radio, in tv e sui giornali ce n'è stato poco: "Ascolteremo 12 canzoni bellissime, e per la commissione e per il sottoscritto, che voteranno, non sarà facile. Stamattina, però, ho pensato di portare a Sanremo l'intero podio, i primi tre giovani. Il podio di Sanremo giovani, quindi, sarà l'aggiunta. Due sono pochi e il podio merita di essere a Sanremo. Quindi saranno 25 i Big al festival".
Amadeus ha spiegato perché i Giovani vanno coi Big
Nella conferenza stampa di presentazione Amadeus ha spiegato di aver tolto le nuove proposte "perché i giovani vengono, vincono e poi alla fine nessuno se li fila. Raramente sento alle radio i giovani e vedo articoli su di loro, sembra quasi di voler dar loro la gioia di dire che hanno cantato ma non hanno successo. È chiaro che per pubblico, stampa, media il fatto di essere Big è un'altra cosa, è chiaro che è meglio portarli tra i Big". Il conduttore, poi ha spiegato che comunque i 12 che si sfidano sono strutturati "sono in grado di ben figurare e la storia ci dice che spesso che i giovani che passano tra i Big hanno grande attenzione e se la giocheranno alla pari".
I Maneskin ospiti a Sanremo, la speranza di Amadeus
Sanremo 2021 è stato anche il palco da cui i Maneskin hanno preso definitivamente il volo per il successo mondiale. È stata la vittoria con Zitti e buoni che gli ha permesso di partecipare e vincere l'Eurovision e da lì diventare una delle band più richieste al mondo. E Amadeus lascia chiaramente le porte aperte alla loro presenza da super ospiti: "Io gli voglio bene, ricordo dov'ero quando ho ascoltato questa canzone, era settembre, e mi aveva colpito immediatamente. Dissi che se il brano avesse vinto Sanremo avremmo rivoluzionato il festival. Era una canzone fortissima, forse la meno sanremese – termine che non ho mai amato -, la più dirompente, ricorderete che hanno vinto con il televoto, hanno avuto impennata con il pubblico che li ha portati in vetta con un margine notevole. Erano fortemente amati dal pubblico e oggi è la band più desiderata al mondo, non c'è nessuno che non li chieda".
Alla ricerca di un target più giovane
Anche il Direttore di Rai1 Stefano Coletta è partito dalla band vincitrice dell'anno scorso: "Non è stato facile lo scorso anno, il dato positivo degli ascolti, la vittoria Maneskin e tutto ciò che ha rappresentato e il fatto che siano gruppo più osservato in tutta Europa ha significato una trasformazione profonda per cui noi della Rai dobbiamo moltissimo ad Ama, perché si è realizzato un cambio di pubblico come mai era avvenuto. I target che hanno guardato l'edizione 2021 sono da incorniciare. Si parla di tv generalista che non riesce a includere target giovani, ma l'edizione 2021 ha portato la maggior parte dei giovani davanti alla tv, quindi a questo terzo festival mi preparo con un sentimento di giustizia compensativa, vorrei che tutti potessimo lavorare senza paura".
Cosa si aspetta Amadeus da Sanremo 2022
Amadeus ha spiegato anche che non sa se Fiorello farà parte ancora delle cinque serate ("non ne abbiamo parlato, abbiamo un codice, ne parliamo 20 giorni prima") ma spera che quest'edizione possa essere più vicina alla sua prima esperienza che a quella dell'anno scorso: "Sono contento di iniziare questa avventura che nel primo anno era stato un grande assembramento, una festa pazzesca, poi sappiamo cosa è accaduto l'anno successivo, esattamente l'opposto, il totale deserto, una città mai vista, un'atmosfera che mi auguro che nessuno possa mai più rivivere". Eppure, rivendica Amadeus, sono riusciti a trasformare l'edizione più difficile in un evento: "Insieme alla Rai abbiamo voluto un festival che molti pensavano folle, da cancellare. Abbiamo trasformato il Sanremo più difficile in un Sanremo rivoluzionario dal punto di vista musicale". Per quanto riguarda la scelta musicale, come ogni anno il conduttore spiega che conta la canzone e nient'altro: "Per me è importante il mercato discografico, che la canzone vada in classifica, sia ascoltata alla radio, che esista, che la gente l'ascolti. Questa cosa vale per Iva Zanicchi così come Sangiovanni, ognuno per il proprio mercato".