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Amadeus: “I Maneskin sono persone fantastiche. Le polemiche dei francesi? Non sanno perdere”

È un Amadeus contentissimo quello che abbiamo raggiunto a prima mattina per commentare la vittoria dei Maneskin all’Eurovision 2021. Il video che ha postato sulla sua pagina Instagram, infatti, è solo la punta dell’iceberg di una vittoria che in fondo è anche un po’ sua: “Fare Sanremo è stato importante”.
A cura di Francesco Raiola
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Amadeus e i Maneskin a Sanremo 2021
Amadeus e i Maneskin a Sanremo 2021

È un Amadeus contentissimo quello che abbiamo raggiunto a prima mattina per commentare la vittoria dei Maneskin all'Eurovision 2021. IL video che ha postato sulla sua pagina Instagram, infatti, è solo la punta dell'iceberg di una vittoria che in fondo è anche un po' sua. È lui, infatti, che ha fortemente voluto e difeso la scelta dei Maneskin all'ultimo festival di Sanremo, la cui vittoria ha permesso alla band di volare a Rotterdam e giocarsi la vittoria finale. Amadeus è contento anche perché questa vittoria, che riporta la competizione in Italia dopo oltre 30 anni, dimostra quanto sia stato importante battersi affinché il festival quest'anno si facesse, nonostante le limitazioni dovute alla pandemia. IL prossimo anno, quindi, L'Eurovision si farà in Italia ma il conduttore non si sbilancia su un suo possibile coinvolgimento nell'organizzazione, piuttosto fa i complimenti alla band e alla Francia – che ha polemizzato per un video in cui Damiano festeggia, ma che qualcuno ha voluto legare all'utilizzo di droghe – dice che è importante saper perdere.

Ciao Amadeus, come va? Immagino sia stata una bella nottata anche per te?

Mamma mia, sono stato sveglio fino almeno alle 3.30, mi è sembrato di essere tornato agli orari di Sanremo.

Abbiamo visto il video in cui esulti, ma immagino quella sia solo la punta dell’iceberg. Come hai vissuto questi giorni?

Guarda, io dico sempre che i cantanti e le canzoni che ho portato a Sanremo è come fossero miei, come se fossero figli miei, sia quelle di quest'anno che quelle dell'anno scorso. Un anno fa ero dispiaciuto per Diodato che non ha potuto fare l'Eurovision perché sono sicuro che anche Antonio avrebbe dato delle soddisfazioni, "Fai rumore" era una canzone bellissima, suggestiva, quindi sarebbe stata un protagonista dell'Eurovision. Ieri ero in ansia, era come una finale dei Mondiali per i Maneskin. Sono convinto da sempre che siano fortissimi, il pezzo l'ho trovato forte fin dal primo ascolto, ero sicuro che avrebbero esercitato un ruolo da protagonisti, ovviamente ci speravo, ma non potevo sapere che avrebbero vinto. Ero sicuro, però, che sarebbero stati protagonisti.

Avevano anche avuto ottimi riscontri in streaming nei giorni precedenti…

Ho sempre pensato che il podio fosse alla loro portata, sono felice del fatto che tutta l'Europa l'abbia ascoltato, che sia stato il pezzo più ascoltato in streaming tra tutti quelli dell'Eurovision, insomma è una band che in questo momento è sul tetto del mondo.

È stato anche un momento televisivo molto bello, da uomo di tv avrai senza dubbio apprezzato.

Che tensione pazzesca! Erano lì tra quarto e quinto posto, da parte della giuria stava vincendo un po' di più la tradizione, quindi la Svizzera, la Francia, con pezzi classici nel loro genere, belli, certo, ma molto classici. Poi quando è arrivato il televoto sono emersi prepotentemente i pezzi rock, dance, quelli più vicini a un mondo giovane, che vota, perché alla fine questa è la verità. Decine di milioni di visualizzazioni per i Maneskin hanno voluto dire tanto. Mia figlia che vive e lavora in Spagna -e che quindi ha potuto votare da lì – e i suoi amici, che non potevano votare lo spagnolo, hanno votato l'Italia perché il pezzo era fortissimo.

Era la tua idea, quella di una canzone contemporanea che stesse all'interno di una dinamica di distribuzione streaming e radiofonica… Per questo possiamo dire che questa vittoria è un po' anche tua?

È una soddisfazione, perché fin dal primo momento, dal primo Sanremo, pensavo che la musica dovesse essere contemporanea. Io dico sempre che a Sanremo porto le canzoni, non i cantanti. Non penso tanto al nome quanto al brano in gara, questa è la cosa più importante: io ascolto la canzone, poi se chi la canta è conosciuto, bene, se è sconosciuto è uguale, vale il brano in gara. Quest'anno è stata ancora di più una scommessa, io volevo veramente dare un segnale di totale rinnovamento per un Sanremo senza pubblico, con tutto quello che sappiamo, e sono orgoglioso perché anche nei mesi in cui mi dicevano "Ma chi te lo fa fare a fare Sanremo, senza pubblico, senza niente", io dicevo che andava fatto innanzitutto per la gente a casa – non potevamo spegnere Sanremo – e poi per la musica, perché c'erano troppe canzoni bellissime che non potevo non portare su quel palco.

I Maneskin all'Eurovision (Getty Images)
I Maneskin all'Eurovision (Getty Images)

Non arrenderti, insomma, ha pagato.

Sono felice di averci provato fino alla fine. Pensate se non si fosse fatto Sanremo, sarebbe saltato un anno pazzesco di musica e non ci sarebbe stato quello che abbiamo visto ieri sera. Sono felice, orgoglioso, ma soprattutto faccio i complimenti ai Maneskin, alla Sony e a tutto il gruppo di lavoro perché hanno lavorato in maniera perfetta, sono veramente una grande band che durerà per tanto tempo.

Possiamo immaginare un Amadeus alla conduzione l'anno prossimo? 

In questo momento non lo so, non ci ho pensato, mi sembra un po' prematuro per parlarne, oggi mi voglio godere la vittoria dei Maneskin. Sono veramente contento che questa competizione torni in Italia dopo tantissimo tempo, perché l'Eurovision vuol dire avere gli occhi del mondo addosso e quindi intanto sono felice che questa manifestazione importantissima si faccia in Italia, è un altro motivo di orgoglio nazionale, poi per il resto non ci ho pensato.

I francesi hanno fatto polemica per un video di Damiano che festeggia. Mi racconti che ragazzi sono, tu che li hai conosciuti?

Sono dei ragazzi fantastici, sono dei professionisti serissimi, sono delle persone che amano il loro lavoro, amano la musica. Io dico sempre che nella vita bisogna saper vincere, ma soprattutto saper perdere e chi ha fatto polemica ieri dimostra di non saper perdere.

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