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Allevi e Lennon, quel gusto comune per lo scandalo

Il paragone è un volo pindarico, che parla di forma più che di sostanza. Il delirio mediatico provocato dall’associazione tra Beethoven e Jovanotti è stato di enormi proporzioni, tanto da comparare due personaggi che poco hanno da spartire. Ecco la provocazione rilanciata da Adnkronos.
A cura di Andrea Parrella
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La frase di Giovanni Allevi al Giffoni Film Festival sono certamente destinate a sollevare polemiche per molto tempo, vista l'attenzione mediatica cui sono state soggette nella  giornata di ieri, quando il web è praticamente impazzito per il paragone tra il ritmo di Beethoven e quello di Jovanotti. Offesi, scandalizzati, inferociti o semplicemente polemici (come abbiamo fatto noi su questo giornale provando a spiegare perché Allevi faccia male ai giovani), gli utenti di Twitter hanno dato saggio di una passione improvvisa ed inattesa, o comunque nascosta, nei confronti di Beethoven. Qualche giorno fa, in un'intervista, Giovanni Allevi aveva sottolineato la depressione nella quale era caduto negli scorsi due anni a causa delle critiche provenienti dall'opinione pubblica e il mondo dello spettacolo tutto, una bolla di incomprensione che ha totalmente soppresso ogni forma di ispirazione.

Il suo atteggiamento e il riscontro presso gli altri non è parso così lontano da quelli di altri personaggi ugualmente, o molto più, divisivi della storia della musica, come John Lennon, esempio massimo di questa logica. E' l'immagine comparativa rilanciata quest'oggi da Adnkronos. Un maestro di quella che lui definiva la pratica del lancio di sassi negli stagni, frasi esplicitamente provocatorie votate a stimolare coscienze, a non fossilizzarsi. "Siamo più popolari di Gesù Cristo, non so chi morirà per primo, il rock'n roll o il cristianesimo", così disse Lennon delle rock star, al tempo provocando un effetto domino di reazioni contrarie, ma anche di proseliti. E si citano anche altri personaggi nostrani come Vasco Rossi, oppure Nanni Moretti, che si sono notoriamente presi la briga di attaccare vere e proprie istituzioni della musica e del cinema italiani. Difficile capire se l'azione di Allevi, con la frase sui generis pronunciata ieri, abbia ambizioni similari. E' certo anche che questo paragone con un personaggio del calibro di Lennon non può che far storcere il naso a molti, ma qui più che di caratura, di sostanza, si parla di forma. E' indubbio che nella forma, Allevi rientri in quello stesso filone.

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