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Alan Sorrenti ricorda gli agenti Rotta e Demenego: “Saranno sempre figli delle stelle”

Alan Sorrenti ha mandato fiori e condoglianze per la morte degli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. In un video, infatti, si vedono i due poliziotti cantare “Figli delle stelle”, uno dei successi del cantante campano. I due poliziotti sono stati la settimana scorsa dal ventinovenne dominicano Alejandro Stephan Meran.
A cura di Redazione Music
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Alan Sorrenti ha mandato fiori e condoglianze per la morte degli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. In un video, infatti, si vedono i due poliziotti cantare "Figli delle stelle, uno dei successi del cantante campano. I due poliziotti sono stati la settimana scorsa dal ventinovenne dominicano Alejandro Stephan Meran, che dopo essere stato portato in Questura a Trieste, aveva rubato le armi d'ordinanza, sparando contro i due uomini e fuggendo, armi alla mano, fuori dall'edificio. "Dopo tanto tempo i ‘Figli delle stelle’ ritornano, siamo qui. Dormite sonni tranquilli, c’è la volante 2 nella notte ed è tutto a posto. Speriamo bene, buonanotte" dicevano i due poliziotti nel video pubblicato dai canali social della Polizia di Stato.

Il video in cui Rotta e Demenego cantano Figli delle stelle

L'Adnkronos ha sentito proprio Alan Sorrenti per chiedergli come avesse preso questo omaggio dei due uomini uccisi mentre stavano lavorando: "Mi ha toccato molto questo video. Anche perché ne ho avuto notizia da un mio fan poliziotto diventato amico in tanti anni, che li conosceva. Mi sono sentito molto vicino a questi ragazzi. Tanto che stamattina ho mandato alla Questura di Trieste dei fiori con le condoglianze e un biglietto dedicato Matteo e Pierluigi: sarete sempre ‘Figli delle stelle'". La canzone è probabilmente la più conosciuta del cantante, pubblicata nel 1977 e contenuta nell'album omonimo; un brano notturno in cui evidentemente Pierluigi Rotta e Matteo Demenego si ritrovavano e avevano fatto loro.

I due agenti si sono riconosciuti in Figli delle stelle

"Quella canzone, che raccontava dei miei incontri notturni e dei continui voli tra l'Italia e Los Angeles, che mi tenevano sospeso in cielo, aveva un ritornello in cui probabilmente si sono riconosciuti, perché sembra l'espressione musicale della loro missione" continua Sorrenti che riflette sulle immagini dei due poliziotti ("si vedeva che erano dei bravi ragazzi"), quegli "eroi di un sogno", come diceva proprio il brano nel suo ritornello. All'Adnkronos il cantante parla anche della rabbia sociale che non viene incanalata e di quanto i due siano stati anche vittime del sistema: "L'unica cosa che posso dire davanti a tanta sofferenza che ha colpito amici e familiari è che mi piace pensare che quella mia canzone li abbia avvicinati alle stelle, nel senso più bello e alto".

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