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Al via il Barezzi festival: a Parma contaminazione e sperimentazione musicale

Parte oggi e durerà fino al 10 novembre il Barezzi festival, un festival che vedrà esibirsi a Parma artisti internazionali come Notwist, Mashrou Leila, Arto Lindsay, The Irreprensibles e il nostro Eugenio Bennato.
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Parte stasera il Barezzi Festival, la rassegna che terrà banco a Parma fino al 10 novembre. A salire sul palco parmense alcune tra le realtà musicali internazionali più interessanti e sperimentali. Un festival che punta alla contaminazione, alla sperimentazione musicale e al recupero della tradizione, utilizzando location storiche e suggestive come il Teatro Regio di Parma, la Galleria San Ludovico di Parma – chiesa sconsacrata del 985 che sarà inaugurata come sala d’ascolto – l’Arena del Sole di Roccabianca, Il teatro Verdi di Busseto, il teatro Magnani di Fidenza, piazzale San Bartolomeo e l’aula dei Filosofi dell’Università di Parma.

Si comincia questa sera con la band tedesca dei Notwist che suoneranno al Teatro Regio, tempio della lirica per antonomasia, che questa sera ospiterà il mix di rock ed elettronica della band amatissima dai Radiohead. Un live, quello dei Notwist, che chi ha avuto la fortuna di vedere sa essere sempre spettacolare e coinvolgente. Protagonista della serata sarà il loro ultimo album "Close to the Glass", a cui, però, saranno alternati alcuni dei pezzi che li hanno resi una delle realtà europee più interessanti anche oltreoceano.

Il 7 sarà la volta dei Mashrou Leila, simbolo della “Primavera Araba” e una delle band indie rock mediorientali più note. Sono libanesi e hanno calamitato attorno a sé oltre a una grande attenzione mediatica, anche un movimento giovanile trasversale che va dal Libano, appunto, al Marocco, passando per Giordania, Palestina, Egitto, Tunisia e persino Israele, arrivando a conquistare la copertina della versione mediorientale di Rolling Stone. L'8, invece, arrivano i londinesi The Irreprensibles, che fanno art-pop accompagnandosi con una vera e propria orchestra. Uno spettacolo imperdibile quello della band guidata dal carismatico Jamie Mcdermott, icona gay che parlando dello spettacolo di "Nude" (album del 2012) ha dichiarato: "Ci sono artisti gay che si ostinano a scrivere liriche in chiave etero. Nude invece è uno spettacolo fortemente omosessuale, corredato da video che parlano di bullismo, della difficoltà di accettare la propria condizione e dell'amore fra due uomini descritto senza mascheramenti". Da Mcdermott alla taranta di Bennato il percorso e breve e dalla galleria San Ludovico porta all’Arena del Sole di Roccabianca, dove si esibirà Eugenio Bennato,  uno dei fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare, mentre il jazz e il funk saranno i protagonisti del 9 quando arriverà al Barezzi Fred Wesley, trombonista e compositore fondamentale del gruppo di James Brown tra il 1968 e il 1975 e in seguito coi Parliament e Funkadelic di George Clinton.

A chiudere il festival uno dei maestri dell'avanguardia, ovvero Arto Lindsay, maestro nel mescolare alla musica sperimentale le influenze brasiliane e la tropicalia, in particolare, che ha fatto sue nella sua esperienza di vita in Brasile. Protagonista del movimento No Wave, quest'anno Lindsay ha pubblicato la raccolta "Encyclopedya Of Arto". Oltre ai grandi nomi della musica mondiale, però, la rassegna dedica uno spazio anche ai più giovani e il 7  l’8 e il 9 novembre porterà gratuitamente a Piazzale San Bartolomeo alcuni gruppi che si sono contraddistinti per loro originalità: dalla Germania arriveranno Antun Opic e Junior, dalla Grecia Plastic Flowers, dalla Lettonia Sus Dungo, dall’Australia Phia. Ma a Parma si parlerà (8 novembre) anche di crowdfunding musicale con Tania Varuni e Giovanni Gulino (Marta sui tubi) fondatori di Musicraiser e sarà assegnato a Mauro Pagani il Premio Barezzi.

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