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Al Sónar la Terra non basta più: il Festival cerca contatti alieni grazie alla musica

Il Sónar Festival per i suoi 25 anni si è regalato la possibilità di cercare un contatto con gli alieni, inviando messaggi musicali composti da artisti di musica elettronica nella speranza che qualcuno, al di fuori del Sistema Solare, possa rispondere.
A cura di Redazione Music
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Il Sónar, uno dei festival di musica e arti elettroniche più noti al mondo, sta cercando di sbarcare nello Spazio. Nel vero senso della parola. Per festeggiare i 25 anni di attività, infatti, il festival spagnolo, che negli anni si è ritagliato un ruolo di assoluto primato, accogliendo i maggiori artisti del genere e non solo, ha raccolto un po' di artisti, musica e idee da mandare fuori dal nostro Sistema Solare. Con la collaborazione dell'Institute of Space Studies of Catalonia (IEEC), un Istituto di ricerca che studia tutti gli aspetti che hanno a che fare con lo spazio e le scienze spaziali e il METI International, un'organizzazione che si occupa di inviare messaggi a identità extraterrestri, ha messo a punto un progetto per cercare di entrare in comunicazione con una qualche forma di intelligenza extraterrestre.

Il progetto si chiama Sónar Calling GJ273b

Il progetto si chiama “Sónar Calling GJ273b” ed è il primo messaggio radio ad essere mandato a un pianeta fuori dal Sistema Solare potenzialmente abitabile, come dichiara il comunicato stampa inviato dagli organizzatori. Niente di improvvisato, ma un'idea nata con lo sforzo di tentare qualcosa di scientifico: il messaggio include 33 estratti musicali di 10 secondi ciascuno che il Sónar ha commissionato in maniera esclusiva ad altrettanti artisti che negli anni hanno accompagnato la rassegna. "Qualunque tipo di risposta potrebbe arrivare tra 25 anni, in tempo per il 50° anniversario del Sónar" si legge ancora in un messaggio che spiega che il pianeta è la stella Luyten, scelta, appunto, perché è la stella più vicina potenzialmente abitabile visibile dall'emisfero Nord.

Gli artisti che hanno partecipato

Il messaggio, che è stato inviato dall'antenna EISCAT (European Incoherent SCATter Scientific Association) situata a Tromsø (Norvegia), ma vedrà un secondo lancio il prossimo aprile, ha visto coinvolti artisti come Autechre, Richie Hawtin, Modeselektor, Laurent Garnier, Matmos, Ólafur Arnalds, Jean Michel Jarre, Nina Kraviz, Kate Tempest e Laurel Halo che hanno scelto, ognuno in base alla propria sensibilità e all'idea di ciò che volevano comunicare, come creare la loro musica: c'è chi è partito dal battito del cuore di un bambino ancora non nato, chi partendo dai primi 449 numeri primi, chi dai vari cicli dell'ecosistema e dagli elementi della vita terrestre, fino al "Per favore salvateci!" di Laurel Halo.

Perché l'idea dei messaggi spaziali

"Il progetto ‘Sonar Calling GJ273b' nasce dal bisogno innato degli uomini di comunicare e connettersi – hanno spiegato i direttori Enric Palau, Sergio Caballero e Ricard Robles -. In più cerca di trovare una risposta a una domanda che ci ha accompagnato durante tutta la nostra storia: Siamo soli nell'Universo? Al Sónar speriamo che non sia così. Inoltre, dato il grande impatto negativo dell'umanità sul nostro pianeta, forse è il momento adatto per cercare una qualche forma di intelligenza – speriamo superiore – che ci aiuti e ci dia un consiglio su come cambiare le cose".

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