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Al Bano parla del ritiro e del suo unico amore: “Fare musica? È come scopare”

Il 31 dicembre 2018 Al Bano metterà fine alla sua attività musicale live o, almeno, per adesso ha scelto così, ma chissà che in futuro non possa cambiare idea.
A cura di Redazione Music
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Ultimo anno di attività per Al Bano o, almeno, per adesso è così, poi si vedrà. Non gli manca la voglia di cantare, ma i guai fisici di questi ultimi anni lo hanno costretto a dire stop ai live il prossimo 31 dicembre: troppa fatica, ma non parlategli di stress: "Prima dell’infarto stavo da Dio, è questa botta improvvisa che mi ha cambiato totalmente". Lo ha dichiarato in una lunga intervista a Rolling Stone in cui parla dell'addio, ma anche della sua carriera musicale e anche della similitudine tra la musica e il sesso. Il cantante di Cellino San Marco, una delle voci più amate del Paese, nonché una delle più riconoscibili, parla di stand-by, appunto: "Ne sentivo il bisogno fisico e mentale. Sai, dopo aver avuto un tumore, poi un infarto, poi un’ischemia e infine un edema alla corda vocale destra, cominci a pensarci meglio. Sono arrivati tutti nello stesso periodo, li ho presi come dei segnali", spiega.

L'importanza della musica

Lo scorso anno è stato importante, sia in negativo per la delusione sanremese e per i problemi fisici, ma anche di gioia e del ritorno sul palco in coppia con l'ex moglie Romina Power. Quest'anno continuerà con un ultimo anno di live in Italia e in giro per il mondo (Al Bano è amatissimo soprattutto nei Paesi dell'Est), perché la musica resta l'amore più grande, anzi…: "Fare musica è come scopare. È fantastico. Per me la musica è stata sempre come un tappeto magico. Quando avevo cinque anni mio padre mi portava in campagna a zappare nei campi. E lì mi ricordo che cantavo. Stessa cosa a scuola: una volta consegnai un testo di una mia canzone al posto delle risposte di un compito di chimica. Quando la professoressa venne da me per chiedermi spiegazioni, le risposi: “È questa la mia chimica”. Ovviamente quell’anno mi bocciarono" racconta alla rivista.

Il conto pagato al corpo

Questi problemi fisici, però, lo hanno costretto a rallentare tutto, ma paradossalmente gli hanno anche salvato la vita: "Prima dell’infarto stavo da Dio, è questa botta improvvisa che mi ha cambiato totalmente. Mi sono sempre sentito iperattivo, pieno di energie. Poi un bel giorno mi sono trovato a pagare il conto con il mio corpo. Nella sfiga, mi è andata anche bene (…) e sai perché? Mi ha aiutato l’infarto. Le medicine post-infarto hanno lenito gli effetti ischemici".

L'inizio della carriera con Adriano Celentano

Al Bano, poi, ha ripercorso, ancora una volta, la sua carriera e gli inizi, per una storia cominciata grazie ad Adriano Celentano e al suo Clan: "Quando sono venuto a Milano, il mio primo lavoro è stato quello del cameriere in un ristorante. Un giorno uscì sul giornale un trafiletto: ‘CM di Celentano e Massara cerca voci nuove'. Sono andato a fare il provino e mi hanno richiamato, perché evidentemente la mia voce è piaciuta (…). Quelli del Clan Celentano mi fecero cantare un pezzo dei Temptations, dicendomi: ‘Se riesci a cantarla, ti facciamo fare subito il disco'. Ora, io non sapevo mezza parola d’inglese, se non ‘good morning', ‘good night', ‘love' e così via. Me la studiai, con tutti i falsetti e i vocalizzi black, e loro rimasero sbalorditi. Anche io, a dirla tutta".

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