10 CONDIVISIONI

Ai Nirvana non è piaciuta la rilettura di Marc Jacobs del loro smiley: denunciato lo stilista

I Nirvana hanno fatto causa contro lo stilista Marc Jacobs reo i aver riletto alcune delle icone del grunge in una nuova campagna: secondo le accuse lo stilista avrebbe utilizzato il loro simbolo, registrato nel 1992, modificandolo (sostituendo le “x” degli occhi con le iniziali del suo nome”) senza permesso.
A cura di Redazione Music
10 CONDIVISIONI
Un particolare di una maglia con lo smiley dei Nirvana (Getty Images)
Un particolare di una maglia con lo smiley dei Nirvana (Getty Images)

I Nirvana hanno sporto denuncia contro lo stilista Marc Jacobs, che a detta loro avrebbe usato senza i giusti permessi il famoso smiley (la faccina sorridente che caratterizza il merchandising della band che fu di Kurt Cobain) per una campagna che voleva rendere onore ai grandi del grunge, genere di cui i Nirvana erano tra i capostipiti: si chiama "Redux Grunge" la campagna e vuole celebrare la rilevanza culturale dell'abbigliamento che caratterizzò quel periodo e che vide nel grunge uno stile ben definito.

Come è stato modificato il logo

Stando a quanto scrive TMZ la band avrebbe accusato lo stilista di aver utilizzato senza permesso il loro logo – che i Nirvana registrarono nel lontano 1992 -, sostituendo alle classiche "x" che rappresentavano gli occhi della faccina con le sue iniziali "M" e "J". Della collezione di Jacobs fanno parte anche altri capi di abbigliamento. Per adesso non si sa ancora come andrà avanti questa battaglia legale, non vi è ancora una data di discussione né, tantomeno, c'è stata una risposta di Jacobs che con i Nirvana ha anche avuto a che fare in passato.

Quando la figlia di Cobain collaborò con Jacobs

Fu proprio la figlia di Kurt Cobain, Frances Bean a lavorare con lui lo scorso anno: la ragazza, infatti, figlia del leader della band e di Courtney Love, fece da modella per lo stilista per la sua collezione primaverile dello scorso anno, ma poco dopo fu lei stessa a postare sui suoi social delle immagini che la ritraevano mentre faceva dei graffiti sui manifesti della campagna, cancellando il volto e scrivendo "Witch, witch, she’s a witch" ("Una strega, una strega, lei è una strega") e negando, successivamente,c he quel campo potesse vederla protagonista: "Non potrò mai fare la modella per professione, fortunatamente ho altre capacità che stare ferma e cercare di apparire carina". Non si sa quanto queste due cose siano collegate (la campagna con Frances Bean protagonista e la denuncia di qualche settimana fa), di certo è che c'è un legame tra la band e lo stilista.

10 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views