Addio al Maestro Giorgio Gaslini, jazzista e autore della colonna sonora di Profondo Rosso
Era un grande della musica italiana Giorgio Gaslini, il pianista e compositore che è morto all'età di 84 anni la notte scorsa all'ospedale di Borgotaro, nel parmense, a seguito di una caduta avvenuta un mese fa. Gaslini era uno dei jazzisti italiani più noti al mondo, poliedrico come pochi e in grado di spaziare dal jazz, appunto, alle colonne sonore fino alla classica. Nato nel 1929 Gaslini ha cominciato prestissimo a studiare il pianoforte, che sarebbe diventato il suo strumento, permettendogli di diventare uno dei musicisti italiani più apprezzati all'estero, dove si è esibito innumerevoli volte e dove ha portato la propria discografia, che conta quasi 100 pubblicazioni con alcune tra le etichette più importanti: "C'era un pianoforte verticale in casa. A sei anni mi venne il desiderio di studiarlo. È una cosa seria? Chiese mio padre. E il giorno dopo si presentò con un'insegnante" dichiarò in un'intervista a La Repubblica. Compagno di studi di Claudio Abbado e allievo di Antonino Votto e Carlo Maria Giulini si diplomò al Conservatorio nel 1949 (lo stesso giorno di Claudio Berio).
Il grande pubblico probabilmente lo conoscerà per il suo impegno nel cinema, dove ha collaborato con registi del calibro di Antonioni e Dario Argento, scrivendo colonne sonore per film come "La notte" di Antonioni e quella, forse la sua opera più nota, di "Profondo rosso" scritta assieme a Maria Grazia Fontana ed eseguita dalla band progressiva dei Goblin.
Nel 2002, grazie alla sua carriera, è stato insignito della Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte, riconoscimento consegnatogli dall'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per i suoi meriti in campo artistico e culturale, mentre nel 2010 il Comune di Milano gli conferì l'Ambrogino d’Oro perché è stato "tra coloro che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo dell’arte e della cultura milanese e italiana" come disse l'ex Sindaco di Milano Letizia Moratti che spiegò: "Con questo riconoscimento vogliamo esprimergli la nostra ammirazione e la nostra gratitudine perché con la sua arte ha portato la musica italiana e l’immagine di Milano nel mondo".