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Addio ad Antonio Infantino, poeta, artista e fondatore dei Tarantolati di Tricarico

Antonio Tricarico, poeta, artista e musicista lucano, tra i fondatori de I Tarantolati di Tricarico, è morto all’età di 74 anni.
A cura di Redazione Music
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Antonio Infantino alla Biennale di Venezia (ph. Donato Montesano, via Wikimedia)
Antonio Infantino alla Biennale di Venezia (ph. Donato Montesano, via Wikimedia)

Antonio Infantino, leader storico de "I Tarantolati di Tricarico", gruppo di Musica popolare e tradizionale, è morto la scorsa notte all'età di 74 anni a Firenze. Il nome di Infantino, musicista, poeta e artista lucano, era molto noto nell'ambiente folk italiano, anche grazie all'opera di riscoperta e valorizzazione che negli ultimi anni, anche grazie al suo "Sponz Festival" sta facendo Vinicio Capossela che proprio nel 2016 invito l'artista a esibirsi in una edizione che vantava anche la partecipazione di artisti internazionale come Calexico, Howie Gelb e Los Locos, bissando l'invito anche l'anno successivo.

Cittadino del mondo

Nato a Sabaudia nel 1944, Infantino, che si definiva "Cittadino del mondo, non si stancherà mai di ricercare la purezza degli elementi primordiali che combinandosi in maniera diversa e misteriosa danno vita alla nostra realtà multiforme, multisonora e multicolore", nasce e cresce a Tricarico, cittadina in provincia di Matera dove resta affascinato dalla cultura tradizionale e rurale della Lucania e dalla sua musica. Nonostante la laurea in Architettura – la cui carriera continuer, questa fascinazione lo porta a fondare, nel 1975, i Tarantolati di Tricarico che "propongono una ricomposizione di canti popolari tradizionali, oltre a canti composti dallo stesso Infantino su ispirazione popolare".

In uscita un documentario a lui dedicato

"Il cuore della tradizione di Tricarico, i tamburi, le celebrazioni laiche e pagane restituite al calore di piazze affollate, che portano in sé anche lo spregio per le ingiustizie quotidianamente subite dagli ultimi, sempre nel vivo pulsare del presente e lontano dalle stanche riproposizioni da museo etnografico" si legge sulla pagina Facebook del gruppo con cui Infantino ha pubblicato 3 album. A ricordarlo c'è stato anche il direttore della Lucana film commission (Lfc), Paride Leporace che ha spiegato che "La Basilicata perde uno dei suoi figli più illustri con la scomparsa di Antonio Infantino. Resta il suo monumentale patrimonio musicale e intellettuale di artista mai prono alle mode e ai compromessi" e parla anche di due film di prossima uscita che hanno nel musicista uno dei protagonisti: "Una parte gli era stata assegnata nel film Lucania di Gigi Roccati e sulla sua straordinaria figura abbiamo realizzato ‘A faboulous trickster', documentario a lui dedicato con dedizione e passione dal regista e musicista Luigi Cinque. Stavamo organizzando un lancio con esibizioni dal vivo che accompagnassero il documentario in modo da celebrare uno dei più autentici esponenti della musica popolare lucana. Ora dovremmo farlo senza il suo carisma. Ma questo è certo, cureremo la sua memoria come Antonio Infantino – conclude – merita di essere ricordato". Infantino fu anche pittore e negli anni '90 "in Belgio ricevette la laurea honoris causa dall'Accademia Reale Belga di Letteratura, Scienze e Belle Arti".

Il cordoglio della Regione Basilicata

Con una nota ufficiale, il presidente del Consiglio regionale Mollica ha detto che la Basilicata ha perso un grande artista ma rimarrà il suo immenso patrimonio musicale e intellettuale: "Apprendo con sgomento e profondissima tristezza della scomparsa di Antonio Infantino, artista eclettico, studioso delle tradizioni popolari, musicista, poeta e fondatore del gruppo I Tarantolati di Tricarico. Testimone e narratore della nostra comunità, lascia un vuoto nel mondo della musica nazionale e locale oltre che nel popolo lucano. Stravolgendo e reinventando il repertorio tradizionale della sua terra d'origine, aveva creato un canzoniere nuovo e composito, passando dalle ninne nanne alle filastrocche infantili, ai canti di festa e di lotta"

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