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Addio a Lovebug Starski, fu lui a coniare il termine “hip-hop”

È morto a soli 57 anni, stroncato da un infarto, il rapper Lovebug Starski, nome d’arte di Kevin Smith, simbolo della cultura hip-hop.
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È morto a soli 57 anni, stroncato da un infarto, il rapper Lovebug Starski, nome d'arte di Kevin Smith. Non esattamente uno dei tanti, perché Starski fu colui che negli anni '70 coniò il termine "hip-hop". Stando a quando dichiarato da Billboard, il rapper è stato trovato morto nella sua casa a Las Vegas. Il mondo del rap e dell'hip-hop perde un suo punto di riferimento, una stella assoluta nell'ambiente, poco nota nel mondo mainstream ma di assoluto profilo per gli addetti ai lavori.

La carriera di Lovebug Starski

Dj, MC, pioniere e innovatore. Lovebug Starski è stato tra i primi a registrare e fare rap. Ha lavorato con i migliori ed è stato tra i primi a passare dalla strada al professionismo. Avanguardista e parte integrante di progetti che hanno fatto la storia, da Afrika Bambataa a Grandmaster Flash, da DJ Kool Herc a Grand Wizard Theodore, fu lui a creare tormentoni alla consolle come "make money money, make money money", diventò un simbolo per la cultura hip-hop e per quello che sarebbe diventato il "party rocking", l'hip-hop ballato in disco.

Un simbolo del Bronx

Nato e cresciuto nel Bronx, Kevin Smith è considerato il primo "Hip Hop" rapper, muovendo i primi passi nei Disco Set. "Party rocker" nei migliori club di Hollywood e Las Vegas, è stato resident alla Burger King Disco per molti anni. Il primo singolo, nel 1981, fu "Positive Life", ripreso dai MARRS nella hit "Pump up the volume". Tra le hit di successo, "Amityville (The House on the Hill)", parodia nata dall'iconico film horror degli anni '80. È stato un simbolo per tutta la cultura rap ed hip-hop, con il suo stile e le sue intuizioni ha rivoluzionato un genere. Oggi sono in molti a ricordare l'artista sui social network, come Chuck D dei "Public Enemy", che si è detto a tutti gli effetti un suo "studente".

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