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Addio a Gail Zappa, moglie di Frank e tutrice della sua eredità artistica

Una lunga malattia ha ucciso Gail Zappa, moglie di Frank, scomparso nel 1993 e di cui quest’anno si festeggiano i 75 anni dalla nascita. La donna è stata fin da sempre tenutaria della sua eredita personale e artistica.
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Mentre i fan si preparano ha ricordare l'anniversario della nascita di Frank Zappa, che quest'anno avrebbe compiuto 75 anni (nacque il 21 dicembre del 1940) arriva la notizia della morte della moglie Gail, vedova del cantante dal 1993 quando il musicista americano, una delle figure cardine della scena musicale mondiale morì a causa di un cancro alla prostata. Gail aveva 70 anni e sebbene ufficialmente non siano state ancora comunicati i motivi della morte, stando a quanto dichiara il sito americano TMZ la donna avrebbe combattuto una lunga malattia in questi ultimi anni (RS parla di cancro ai polmoni).

La donna, stando a un comunicato stampa rilasciato dalla famiglia, è morta circondata dai suoi figli Moon Unit, Dweezil, Ahmet e Diva e ha spiegato l'importanza della donna per la cultura alternativa degli anni '70 :

Gail sarà sempre identificato come una figura chiave della rinascita creativa che è stata Laurel Canyon. Ma più di ogni singolo traguardo, lei ha caratterizzato il suo essere nelle sue relazioni personali, felice quando circondata dalle persone amate e dagli artisti, che spesso erano la stessa cosa. I ricordi che ha lasciato dietro di sé sono, infatti, la sua propria forma d'arte. La sua intelligenza vivace, il sorriso indimenticabile, la sua selva di capelli selvaggi e la sua mantella nera di velluto lasciano un enorme vuoto.

Il vero nome di Gail era Adelaide Gail Sloatman e sposò Zappa a 22 anni preservandone eredità fisica e spirituale fin da subito dopo la morte del cantante e facendo uscire molto materiale postumo. Una grande donna, in grado di tenere testa alle major per quanto riguarda l'eredità di Frank che da quest'anno aveva lasciato in gestione al figlio Ahmet.

Gail ha eseguito in maniera entusiasta il suo ruolo di tutrice della vita creativa di suo marito – continua ila nota della famiglia – e con la sua morte ha lottato per assicurare quella eredità come quella di uno dei principali compositori americani del 20° secolo.

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