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Addio a Carlo Alberto Canevali, morto a 49 anni il batterista jazz trentino

Dopo un anno e mezzo di lotta contro una grave malattia, se n’è andato ancora giovanissimo il batterista Carlo Alberto Canevali, molto conosciuto soprattutto in Trentino. Professionista da quando aveva 16 anni, si era trasferito cinque anni fa in Australia. Poi, la scoperta del male e il ritorno in Italia.
A cura di Valeria Morini
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Lutto nel jazz: è morto il musicista trentino Carlo Alberto Canevali, apprezzato batterista scomparso a soli 49 anni a causa di una malattia contro cui combatteva da un anno e mezzo. Lo annuncia il sito L'Adige, con un lungo ricordo dedicato all'artista. L'ultimo saluto sarà tributato il 12 marzo alle 14.30 al cimitero di Besenello, in provincia di Trento.

La carriera di Carlo Alberto Canevali

Canevali fu un artista precoce: a soli 16 anni già suonava come professionista. Tra i tanti con cui ha collaborato, si ricordano Stefano Colpi, Lorenzo Frizzera,  Walter Civettini e Stefano Raffaelli, che di lui ha detto: "Era bello suonare con lui, perché la sua indole lo induceva a far funzionare la musica e mettere da parte l'ego. Era un batterista dalla sensibilità incredibile". Cinque anni fa, partì per l'Australia alla ricerca di nuovi stimoli. Insegnava inoltre al Cdm – Centro Didattico Musica Teatro Danza di Rovereto (Trento) e in tempi recenti si era dedicato alla didattica per bambini.

La scoperta della malattia

La diagnosi della malattia risale al 2017. Fu allora che, con la moglie Alexandra, Canevali lasciò l'Australia per tornare in Italia e iniziare le cure, affrontandole spesso col sorriso. Aveva tenuto la sua ultima lezione soltanto lo scorso febbraio. Sempre all'Adige.it, il presidente del Cdm Paolo Gabriele Sfredda, lo ha ricordato così: "Non ha mai smesso di proporre nuove idee e di lavorare a nuovi progetti. Sua anche un'etichetta musicale editrice di molteplici progetti. Negli ultimi tempi, dopo la sua ultima esperienza in Australia, ha continuato nell'insegnamento dedicandosi specificatamente ai bambini e alla ritmica quale elemento naturale. Nelle ultime settimane, già provato dalla malattia, continuava a raccontare tutto quanto ha imparato nella sua vita nella musica, nello studio e nell'approccio della condivisione".

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