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20 milioni di rosso per il Festival di Sanremo nel triennio 2010-2012

Nella Relazione sulla gestione Rai nel biennio 2011-2012 stilata dalla Corte dei Conti sono stati denunciate le troppe perdite del Festival di Sanremo. Bilancio, però, che a detta di Giancarlo Leone sarebbe tornato in pari nel biennio 2013/2014.
A cura di Francesco Raiola
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Il pareggio di bilancio arrivato lo scorso anno e rivelato alla fine del Festival di Sanremo e quello già raggiunto (con possibilità anche di avere un utile) per l'edizione 2014 è stato uno dei vanti del direttore di Rai Uno Giancarlo Leone durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna che si terrà al Teatro Ariston dal 18 al 22 febbraio. Due anni in cui i costi del Festival sarebbero stati coperti senza, quindi, creare rosso nelle casse della tv pubblica, a differenza di quanto accaduto, ad esempio, dal 2010 al 2012 quando la perdita per Viale Mazzini è stato di 20,1 milioni di euro: 7,8 milioni per il 2010, 7,5 per il 2011 e 4,8 per il 2012. A dare questi numeri è stata la Corte dei Conti che ieri ha diramato la Relazione sulla gestione Rai nel biennio 2011-2012 bacchettando la televisione pubblica riguardo ai costi e incitandola a tagliare le inefficienze e gli sprechi. Un biennio in cui, comunque, si è avuto un progressivo miglioramento del rosso, rispetto al 2010. Se i costi, ad esempio, del 2011 risultano sostanzialmente gli stessi dell'anno precedente, i ricavi, nei due anni successivi, sono aumentati, riuscendo a diminuire la forbice. Nel 2011 a fronte di costi pari a pari a 20,565 milioni (nel 2010 erano stati di 20,594 milioni) i ricavi sono cresciuti di 272mila euro (+2,1%), mentre nel 2012 i costi sono calati sensibilmente (18,692 milioni, facendo segnare un -1,873 milioni rispetto al 2011, -9.1%), con un ulteriore aumento dei ricavi (865mila euro, ovvero +6,6%), facendo diminuire ulteriormente differenziale tra costi e ricavi diretti, sceso di 2,738 milioni (da 7,543 a 4,805).

A pesare molto sul bilancio del Festival sono i costi esterni (come le "risorse artistiche e autorali") che si sono attestati a 8,393 milioni nel 2011 e 8,223 nel 2012, aumentando soprattutto nel 2011 (conduzione di Gianni Morandi) a causa di costi per le "risorse artistico autorali" (+10,3%), specie per "coconduttori/cast fisso" (+743mila euro) e "conduzione/direzione artistica" (+331mila di euro) compensati solo in parte dalla riduzione dei costi per gli ospiti che ha segnato un -590mila euro. Nel 2012, invece, i costi si sono notevolmente ridotti (nonostante le voci sui cachet di Morandi e Celentano) passando a 18,692 milioni rispetto a 20,565 milioni dell'anno precedente.

Ecco quindi i numeri che hanno spinto la Corte dei Conti a chiedere una riduzione netta delle spese. Riduzione annunciata per il biennio 2013/2014 e che potrà essere verificata solo più in là, per capire se veramente il Sanremo firmato Fazio/Littizzetto sia riuscito a raggiungere un risultato inaspettato, riuscendo a esaudire le volontà della Corte ben prima della ramanzina. L'anno scorso, infatti, a fronte di un budget da 18 milioni (7 per la convenzione con il Comune di Sanremo, 11 di costi di produzione), gli introiti pubblicitari sono stati della stessa entità, mentre quest'anno, come detto sarebbero stati addirittura già coperti. E a questo punto c'è anche chi pensa già al prossimo anno, quando la convenzione col Comune di Sanremo scenderà da 7 a 5,5 milioni di euro permettendo forse un (ulteriore?) utile.

Proprio a seguito della Relazione il Codacons chiede maggiore trasparenza all'azienda pubblica proponendo di rendere pubbliche tutte le spese legate al Festival di Sanremo 2014, con particolare riferimento ai cachet elargiti a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto e agli ospiti italiani e stranieri.

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