#12anniTizianoFerro, nel 2001 l’esordio con “Xdono”
Il 26 giugno del 2001 un ragazzo di Latina, apparentemente timido e, invero, non proprio uno che spaccasse lo schermo a primo impatto, invade il mondo della discografia con una canzone rivelatasi rivoluzionaria, almeno nel titolo, discussa e litigata, ma che di certo non verrà dimenticata facilmente: Tiziano Ferro esce con Xdono e da lì niente sarà più come prima. Oggi, a circa 12 anni da quella data, il ragazzo di Latina timido ha saltato il guado, affrontato e superato ogni tipo di pregiudizio.
Lanciato dalla talent scout Mara Maionchi, divenuta da lì a poco celebre anche per il pubblico generalista, Ferro infila una serie costante e infallibile di successi, che ad elencarli, per "soli" dodici anni di carriera, sarebbe altamente complicato. Xdono apre la strada a Rosso Relativo, poi Non me lo so spiegare, il sodalizio con Raffaella Carrà e tante altre operazioni discografiche che rendono fenomenale la potenza d'urto di ogni mossa compiuta dal cantante. Lui ci mette la voce, un aspetto piuttosto dimesso e riservato ed una simpatia genuina, che sa di periferia. Il resto lo fanno i suoi produttori, bravi a saper veicolare su di lui, in esclusiva, un certo tipo di pop che giunge dall'estero, passato qui in Italia con qualche anno di ritardo, ma con la sua voce.
La ciliegina sulla torta è l'outing sull'omosessualità, per molti anni sottaciuta e solo elemento di becero gossip, poi confessata ad ottobre di due anni fa, che, inaspettatamente o meno, è stata un fattore di slancio ancor maggiore, una popolarità ipertrofica. Oggi Tiziano Ferro è senza dubbio la stella più splendente della musica italiana, noto all'estero, è l'attaccante ideale di sfondamento di quella triade che compone insieme a Eros Ramazzotti e Laura Pausini, anche lui fautore di un percorso che vede i cantanti italiani emergere all'estero soprattutto in Spagna e America latina. Ora, tanto per non annoiarsi, annuncia un periodo di pausa lungo, per dedicarsi a fare il produttore, "quello che vorrei diventasse il mio mestiere in futuro", così come confessò sul palco dei Wind Music Awards: nella sua scuderia puledri del calibro di Baby K e, new entry, quella che generalmente viene definita il miglior prodotto di "Amici", ovvero Alessandra Amoroso. La percezione è che in questo mestiere possa addirittura fare meglio di quanto riesce a fare da performer, vista la luce con la quale riesce ad irradiare qualunque cosa gli stia vicino. Ha entusiasmato folle urlanti di ragazzine, persuadendo pure i ragazzini, ma la sua popolarità non si è fermata lì: oggi piace ai ragazzi di oggi, ma pure a quelli di ieri, divenuti uomini e donne. Con buona pace di chi non sia un suo appassionato.