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Se CasaPound commemora Fabrizio De Andrè

La sezione di Viterbo di CasaPound commemorerà Fabrizio De Andrè nel giorno del 15° anniversario della sua morte. Un ricordo che non mancherà di scatenare polemiche per l’iniziativa per il cantautore che si definiva anarchico.
A cura di Francesco Raiola
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Mancano solo due giorni all'anniversario della morte di Fabrizio De Andrè. L'11 gennaio del 1999 uno dei più grandi cantautori italiani morì a seguito dell'aggravarsi del carcinoma polmonare che gli era stato diagnosticato qualche mese prima. Quest'anno, quindi, sono 15 anni dalla sua morte e come per tutti i grandi l'appuntamento è ancora più sentito e non mancheranno commemorazioni e ricordi (come, tra l'altro, avviene ogni anno). Ma pare che in questo 2014 ce ne sarà uno particolare e che non mancherà di far discutere.

Sta girando molto sui social, infatti, un volantino della sezione di Viterbo di CasaPound in cui ci si prepara a commemorare con una mostra fotografica quello che è definito dal gruppo di estrema destra "uno dei più grandi cantautori italiani con una mostra fotografica". Un omaggio che a qualcuno potrebbe far pensare a una provocazione per un autore che si definiva anarchico e il cui padre si era dato alla macchia per fuggire ai fascisti. E "fascisti del terzo millennio" è come si definiscono alcuni componenti proprio dell'organizzazione politica.

E così, tra degustazioni di prodotti tipici su sottofondo delle note del cantautore di "Storia di un impiegato" e una "conversazione su De Andrè uomo, autore e poeta" CasaPound cerca cerca di celebrare un artista che era fuori dai comuni denominatori politici e che, mai, probabilmente, si sarebbe accostato ai fascisti del terzo millennio (né, probabilmente, a un suo opposto politico).

Questo improvviso amore musicale per cantautori non propriamente vicini a posizioni di estrema destra aveva colto CasaPound già qualche anno fa, quando comparvero alcuni manifesti con la faccia di Rino Gaetano e la data di nascita e morte che furono affissi perché "piaceva", come scrissero nell'Ideodromo, là dove era citato proprio un De Andrè definito indirettamente uno pesante, quando nella spiegazione del perché Gaetano scrivevano: "I testi delle sue [di Rino Gaetano, ndr] canzoni colpiscono perché parlano di problemi sociali, di vita reale, attaccano i personaggi cult della nostra società (gli Agnelli, i Costanzo, gli onorevoli e i senatori, ecc.), ma lo fanno in modo leggere, scanzonato, irriverente e divertente, in un modo che lo differenzia dai vari Guccini e De André".

Insomma la provocazione è dietro l'angolo e evidentemente i fascisti del terzo millennio hanno mollato un po' la leggerezza per darsi a qualcosa di più impegnato.

Ora resta da capire chi sarà il prossimo.

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