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I 99 Posse: “Indignatevi per un pensionato che campa con 450€, non per un Suv da 60.000 in fiamme”

I 99 Posse, noti per essere un gruppo molto impegnato politicamente, erano tra gli indignati sabato a Roma. E il loro racconto attraverso le pagine di Facebook fa discutere.
A cura di Biagio Chiariello
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i commenti del gruppo politicamente impegnato in merito agli indignados

A dieci anni dal loro ultimo album NA9910º i 99 Posse sono tornati in studio, impegnati nella registrazione di Cattivi guagliuni, che uscirà il 25 ottobre. O Zulu e compagni sono noti per essere una delle band italiane più impegnate politicamente. Non è un caso se per il videoclip del singolo che fa da apripista al nuovo progetto discografico hanno deciso di avvalersi di Abel Ferrara per mostrare una realtà di carcere, emarginazione, degrado e violenza dello Stato. Un video che presumibilmente non vedremo in tv.

Gli avvenimenti di Roma per la manifestazione del 15 ottobre li hanno visti direttamente protagonisti, come dimostrato dalla pagina Facebook del gruppo musicale originario di Napoli particolarmente viva nelle ultime 48 ore. Come documentano le foto pubblicate sul profilo, i 99 Posse sabato hanno preso parte alla "giornata della rabbia" che ha sfilato per le strade della Capitale. «Oggi Roma è nostra!» e «Non sappiamo quanti, ma tanti!», sono i primi commenti. Ma poi qualcosa non va per il verso giusto. Gli incappucciati si impadroniscono di quello che doveva essere un corteo pacifico ed è solo violenza. «Polizia bastarda» è l'aggiornamento di stato dei 99 Posse, a cui fa seguito una foto che mostra l'arrivo di una camionetta della GdF.  Quindi nella nottata di sabato arriva un primo bilancio della manifestazione:

Troppo stanchi e ancora troppo a caldo per dare una lettura efficace della manifestazione di oggi a Roma, ma il solito ritornello degli infiltrati, che pur ci saranno stati, non spiega la rivolta di migliaia di persone. Nel rispetto delle posizioni di tutti, ora più che condannare o esaltare, è il momento di capire come tradurre in pratica politica quelle rivendicazioni che il sistema dei partiti non riesce in alcun modo a soddisfare.

Arrivano diversi commenti. Sono soprattutto quelli di persone che condannano duramente gli scontri, come il seguente: «Io in questo momento, contenta di essere tornata indenne da questa giornata di me*da, provo solo schifo per questi vigliacchi teppisti di mer*a e chi prova a difenderli» .Risposta dei 99 Posse: «quante manifestazioni pacifiche ci sono state e ci sono in questo paese? vi risulta che la politica le abbia ascoltate?».

Arrivano anche altri commenti corredati da video: «Bruciare le auto è una cazzata, ma invocare l' intervento della celere è da infami.» e «Perché il vero movimento è sempre quello non violento, altrimenti come faccio a contrattare in parlamento?» citazione di Rafaniello, singolo del 1992 che lanciò i 99 Posse.

Stamattina il commento risolutivo:

Riepilogando. Agli italiani toccagli tutto, ma non l'automobile. Di sabato qui ne parlano quelli che non c'erano, perché sabato lavoravano (dicono), però di lunedì mattina sono così liberi da postare su facebook basandosi su quegli stessi media che quando si parla di Berlusconi vengono messi alla gogna perché "disinformano". Così integerrimi e poi siete su facebook durante il lavoro? Dite che Il blocco nero non ha permesso l'accampamento dal quale sarebbe nata la nuova Italia, senza accorgervi che a differenza di altri paesi nei quali gli indignati i partiti li hanno presi a calci in culo, in Italia la manifestazione è stata pesantemente condizionata dai partiti già nella fase della sua organizzazione e che gli stessi partiti non volevano fare altro che un comizio elettorale e, certo, nessun accampamento. A Roma sapete invece cosa è davvero successo? Il caos, determinato dalla poca chiarezza con la quale si è scesi in piazza: gli indignados doc volevano accamparsi, i partiti volevano acquisire consenso elettorale, il Movimento mai come questa volta si è presentato diviso e spaccato e anche chi voleva dare un segnale forte di rottura alla fine ha perso la gestione della piazza. Questo è successo a Roma, che i soldati a un certo punto hanno esautorato i generali e hanno preso il controllo del corteo, con tutte le conseguenze contraddittorie che una folla in pieno spontaneismo per forze di cose comporta. Chi crede a una regia occulta guardi a quella dei partiti, spiegateci cosa c'entra Di Pietro con gli indignati. E spiegateci anche perché l'Italia è stato l'unico paese dove i partiti hanno avuto un ruolo così ampio in una protesta che è prima di tutto antipartitocratica. Ma soprattutto, basta parlare di negozietti distrutti, perché dal centro di Roma i negozietti li ha cacciati da anni la brigata dell'eurodollaro a colpi di affitti insostenibili. Basta parlare di un paio di utilitarie andate a fuoco (un paio, avete letto bene) insieme ad automobili di lusso che sono comunque uno sfregio alla miseria nella quale vivono ampi strati della società italiana e che erano parcheggiate esattamente davanti a quei "negozietti" con i quali più di uno di voi si sta sciacquando la bocca da ieri. Minzolini, Fede e il resto dell'informazione scodinzolante non possono diventare la vostra forma di informazione, se sono gli stessi che accusate di essere di parte quando toccano Berlusconi che per molti indignati italiani è il male unico e supremo. Per noi invece il male unico e supremo sono le disposizioni della Bce e degli speculatori finanziari, i dictat che stanno imponendo alla Grecia e imporranno all'Italia, la svendita dei beni comuni che renderà più ricca la casta dei già ricchi. Che queste operazioni le faccia Berlusconi o Bersani per noi poco cambia, anzi non cambia niente. Indignatevi, ma sul serio, indignatevi per un pensionato che tira a campare con 450 euro al mese di pensione, non per un suv da 60mila che fa in fiamme.

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