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EXPO 2015: se pensate che Fedez sia un cattivo maestro non avete capito molto

Nei giorni scorsi Fedez è diventato un cattivo esempio uno che appoggia, indiscriminatamente, la violenza della protesta contro l’Expo. Ma identificare il rapper milanese come un “cattivo maestro” è il risultato più semplice, scontato e vigliacco di una discussione che da anni gira intorno a se stessa.
A cura di Francesco Raiola
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Della giornata di inaugurazione dell'EXPO 2015 resteranno soprattutto le immagini degli scontri, delle auto bruciate e dei ragazzi a volto coperto che sfasciano marciapiedi e lanciano oggetti contro i poliziotti. E della protesta, legittima, contro le storture di Expo non resterà nulla, se non l'impossibilità, nelle ore successive, di poterne difendere le ragioni. Non lascia possibilità di dialogo Renzi, quando parla, con una retorica che abbiamo imparato bene a conoscere negli anni passati, di "professionisti del non ce la farete mai", mettendo a tacere tutte le critiche documentate che alcuni media, come Fanpage.it, hanno provato a fare, non per disfattismo, ma per volontà di informazione. Non lasciano possibilità di discussione le auto bruciate. E così, mentre da una parte c'era gente che applaudiva, interessata, a un'impresa enorme con evidenti falle e dall'altra un manipolo di ragazzi che fingono di sognare una rivoluzione che non sono in grado di organizzare in maniera sistematica, nel centro c'era chi cercava di difendere le ragioni delle due parti.

La polarizzazione, propria di momenti come quelli di ieri, porta inevitabilmente all'impossibilità di analizzare la situazione con una parvenza di obiettività, e chiunque provi a difendere una delle due ragioni (perché, appunto, la polarizzazione non prevede sfumature) viene attaccato e diventa automaticamente cattivo maestro. Nei giorni scorsi, rimanendo strettamente al campo musicale hanno fatto molto discutere i battibecchi su Twitter di Fedez con alcuni giornalisti e politici. Il rapper, che non ha mai nascosto le sue simpatie per il Movimento 5 stelle, aveva appoggiato quelle che erano le motivazioni dei cosiddetti No Expo, beccandosi critiche e insulti da parte di chi non era d'accordo. Fedez è improvvisamente diventato un cattivo maestro, simbolo di violenza (sic!), non un ragazzo che può sbagliare (come tutti) o talvolta scadere in un po' di populismo (e nessuna battuta sul suo ultimo album), ma un bersaglio, uno di quelli che oggi godono di popolarità mediatica.

Aveva scritto di essere con loro, coi NoExpo, forse facendosi prendere la mano, visto che era noto quello che sarebbe successo a poche ore da quella affermazione. Ieri, però, il ragazzo ha precisato il suo pensiero e lo ha fatto a seguito degli scontri avvenuti nelle strade di Milano

Quello che sta succedendo in queste ore a Milano trascende qualsiasi giustificazione, se ieri era protesta legittima con delle motivazioni precise oggi è violenza fine a stessa che non può che essere condannata!
E' doveroso stigmatizzare e prendere le distanze dallo scempio e la distruzione inutile che sta avvenendo in questi istanti nella mia città!
Oggi Milano sta sanguinando per colpa di qualche centinaio di idioti venuti da tutta Europa che aiuteranno, con la loro violenza, proprio quell'expo da contestare.

prima di specificare, appunto, quello che in sostanza ha sempre ammesso, ovvero che

la protesta, quella della gente normale, rimane etica, pulita e non violenta, e continuerà.
La prepotenza di pochi NON PUO' limitare la libertà di critica e di dissentire/manifestare di molti.

Difendere una protesta, anche quando questa diventa border line, non significa appoggiare la violenza, ovviamente. E specificare il proprio pensiero, a seguito di quanto stava raccontando la cronaca, non significa fare dietrofront. A difendere indirettamente le ragioni dell'amico, socio e collega, dal palco del Primo Maggio, è arrivato anche J-Ax che su Facebook ha scritto:

(…) Oggi Milano sta sanguinando per colpa di qualche centinaio di utili idioti venuti da tutta Europa che aiuteranno, con la loro violenza, proprio quell'expo che pretendono di protestare.

Ma la nostra protesta, quella di noi gente normale, rimane etica e pulita e non violenta, e continuerà.

Insomma, il punto è: si può criticare Renzi che parla di "professionisti del non ce la farete mai" e dire che fanno schifo quelli che hanno messo a ferro e fuoco Milano? Si può dire che una protesta contro è legittima ed è vigliacco identificarla solo con quelli che bruciano auto? Si può dire che è legittimo che Renzi difenda in pubblico Expo (ma sarebbe bello che applicasse un cambiamento nella comunicazione), così come lo è chi dice che non tutto è perfetto? Insomma, stiamo qua, nel 2015, e pare sempre di leggere lo stesso giornale da molti anni a questa parte.

E anche oggi nel piccolo di una polemica musical politica si riflettono, quindi, anni di discussioni ombelicali, di schemi prefissati, di prime pagine di giornali sempre uguali, di rimbalzi di responsabilità e di "cattivi maestri". Schemi buoni sempre, basta cambiare luogo, data e nomi di quei presunti "cattivi maestri".

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